Il Ministro Giorgetti in visita a Palazzo Lombardia per conoscere il "sistema lombardo"
Oggi la sfida non è solo continuare a primeggiare sui mercati internazionali ma riuscire a guardare al dopodomani più che al domani anticipando i tempi per vincere le sfide del futuro
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti è ‘sbarcato’ a Palazzo Lombardia per incontrare tutti i presidenti e i vertici delle associazioni di categoria e i rappresentanti delle imprese lombarde. Regista dell’operazione l’assessore Guido Guidesi.
Il Ministro Giorgetti in visita a Palazzo Lombardia per conoscere il "sistema lombardo"
Un incontro tutt’altro che scontato che conferma la centralità della Lombardia nello scacchiere politico-istituzionale nazionale. Se infatti Giancarlo Giorgetti, un ministro e un politico di peso, decide di ‘riaffacciarsi’ in Regione Lombardia, un motivo, anzi più di uno ci sarà. Qui si fa gran parte del Pil nazionale e si determinano le più importanti decisioni economiche; sempre qui sono presenti quasi un milione di imprese che contribuiscono a fare della Lombardia uno dei quattro motori d’Europa.
Le associazioni all’unanimità hanno risposto con “soddisfazione” alla proposta di incontro del ministro presentandosi al gran completo; un momento di confronto in cui sono stati toccati tanti temi di primaria importanza affinché le imprese lombarde possano continuare a primeggiare in Europa. Tra i temi trattati, l’urgenza di sostenere l’accesso al credito in un contesto caratterizzato da una politica ‘rialzista’ della BCE in materia di tassi di interesse; la politica monetaria e i crediti di imposta; la riforma fiscale che porti ad un sistema semplificato e orientato alla crescita economica e alla stabilità sociale; le politiche di sviluppo dell’industria, del commercio, dell’artigianato e della cooperazione che tengano conto delle specifiche caratteristiche del nostro sistema imprenditoriale e la valorizzazione degli ecosistemi/filiere; l’autonomia differenziata come opportunità di valorizzazione delle chances della Lombardia di competere meglio con gli altri ‘motori d’Europa’ e il costante supporto ad investimenti capillari nell’economia circolare. Un approccio straordinario che testimonia quanto la Lombardia sia centro decisionale del Paese e la presenza del ministro sta proprio a confermare la centralità e strategicità della Regione motore economico d’Italia.
Un ‘sistema Lombardo’ che ormai da due anni ‘viaggia’ compatto, ‘parla con voce univoca’ e si presenta ai tavoli sovraregionali con più autorevolezza e l’incontro di oggi ne è l’ennesima conferma; un cambio di paradigma avvenuto con l’arrivo in Lombardia dell’assessore Guidesi, che da subito ha impostato un metodo di lavoro caratterizzato sull’ascolto, sulla condivisione, sul coinvolgimento delle imprese nella strategia del Pirellone di supporto alle aziende.
E i risultati confermano l’efficacia del metodo, la Lombardia è tornata a primeggiare in Europa, ad esempio analizzando la crescita 2019-2023 si osserva quanto la Lombardia abbia avuto l’aumento maggiore del PIL che con il +5% stacca le varie concorrenti come Fiandre (unica a tenere il confronto con un +4%), Baviera, Catalogna, Renania; ma anche sul fronte degli investimenti e dell’export la regione si conferma in prima linea con una crescita a doppia cifra rispettivamente del +25% e del +28%; stesso discorso vale per la crescita economica che nel 2022 ha visto un +3,9% rispetto a una media nazionale del 3,4%. Un ultimo importante dato che conferma la forza della Lombardia è quella relativo all’indice della competitività regionale; dal 2019 al 2022 la Lombardia è stata l’unica regione a registrare un aumento dell’indice.
Per molti è difficile comprendere come la Lombardia sia riuscita a superare situazioni emergenziali più difficili degli ultimi decenni e confermarsi centrale e protagonista in Europa.
Le motivazioni devono essere ricercate nella natura stessa del tessuto produttivo e sociale lombardo, caratterizzato da una presenza ‘naturale’ delle imprese all’interno della comunità, perché oltre ad assumere un ruolo economico e di sviluppo, rappresentano presidi sociali e culturali per tutti i territori. All’interno di ogni realtà c’è un racconto, una storia, una cultura del lavoro; imprenditori e lavoratori, nei loro diversi ruoli, indossano la ‘stessa maglia’ perché credono negli stessi obiettivi.
Oggi la sfida non è solo continuare a primeggiare sui mercati internazionali ma riuscire a guardare al dopodomani più che al domani anticipando i tempi per vincere le sfide del futuro.