Esito tragico

Non ce l'ha fatta il 37enne colpito da infarto (e momentaneamente salvato) martedì all'Alpe Corte

I funerali sabato ad Albino. Marco Oberti era stato colpito da un malore durante un'escursione ed era stato soccorso dai presenti con il defibrillatore

Non ce l'ha fatta il 37enne colpito da infarto (e momentaneamente salvato) martedì all'Alpe Corte
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Non ce l'ha fatta Marco Oberti, la guardia giurata di Albino ricoverata al Papa Giovanni dopo un infarto al rifugio Alpe Corte. Il 37enne lottava tra la vita e la morte da martedì 11 luglio scorso, giorno in cui dopo l'arrivo dei soccorsi aveva avuto un arresto cardiaco in elicottero, mentre veniva trasportato nella struttura cittadina. Marco aveva studiato Lingue all'Università di Bergamo e lavorava per la Icts Italia Srl, una società di sicurezza. Le sue passioni erano il calcio, seguiva l'Atalanta e poi c'era la montagna. Amava infatti le escursioni, oltre che le camminate, il ciclismo e la fotografia.

I familiari di Oberti, come riportato da L'Eco di Bergamo, si erano già riuniti nell'abitazione dei genitori, dove anche lui viveva, in località Vall'Alta, in attesa di notizie dall'ospedale: la sua sorte era ancora incerta, seppur disperata. Il padre Ugo e la madre Luigina sono persone molto conosciute in paese e gli abitanti sono rimasti scioccati. La notizia del malore, così come della sua scomparsa, è arrivata come un fulmine a ciel sereno.

Marco Oberti

L'escursione e l'infarto al rifugio

Un paio di giorni fa era diretto al lago Branchino, ma si era fermato con l'amico che l'accompagnava al rifugio per pranzare. Tuttavia, inseguito si era sentito poco bene - lamentava pesantezza allo stomaco -, così si era fermato a riposare a qualche centinaio di metri da lì, sulla riva del torrente Acqualina. Il compagno d'escursione era tornato all'Alpe Corte per prendere un po' d'acqua, ma il 37enne si era accasciato a terra: non respirava più e non si sentiva il battito.

Era stato stabilizzato grazie al pronto intervento di alcuni presenti, tra cui il curato di Torre Boldone, don Diego Malanchini, con alcuni accompagnatori 19enni del Cre: Nicola Maoloni, Andrea Cuter, Alex Vanalli e Lorenzo Mangili. La figlia dei proprietari del rifugio, la 21enne Serena Bonacorsi, aveva portato il defibrillatore, poi utilizzato sull'uomo. In seguito, le manovre del personale del 118 lo avevano rianimato, ma le sue condizioni erano rimaste critiche e in elisoccorso si era impiegato il massaggiatore cardiaco automatico.

Il rifugio Alpe Corte

I funerali

La parrocchia di Albino ha reso noto che i funerali si terranno sabato 15 luglio al pomeriggio. La salma verrà probabilmente portata a casa nella mattinata dello stesso giorno. Marco era donatore di organi e giovedì, dopo il decesso, è rimasto per un certo tempo in ospedale, dove ha potuto permettere, grazie anche al lavoro dei medici, ad altre vite di proseguire. Tutto il paese si è stretto intorno ai suoi genitori, alla sorella Francesca e ai fratelli Fabio e Diego, che dopo questi giorni difficili potranno dirgli addio.

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