Viaggio nel tempo

L'età dell'innocenza: la nuova mostra a Palazzo Moroni racconta il Rinascimento del 1900 a Bergamo

Ideata e realizzata dal Fondo Ambiente Italiano, sarà aperta dal 14 luglio all'8 ottobre a Palazzo Moroni in Città Alta

L'età dell'innocenza: la nuova mostra a Palazzo Moroni racconta il Rinascimento del 1900 a Bergamo
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Un viaggio nel tempo è ciò che attende chi visiterà "L'età dell'innocenza. Il Rinascimento a Bergamo e Brescia intorno al 1900": la mostra, a cura dello storico dell'arte Giovanni Agosti ma ideata e realizzata dal Fai, sarà aperta dal 14 luglio all'8 ottobre a Palazzo Moroni in Città Alta. L'obiettivo è valorizzare il periodo di chiusura per restauri di gran parte del palazzo in vista della riapertura completa e definitiva, con inaugurazione prevista a metà novembre 2023.

Il "Rinascimento" bergamasco raccontato in mostra

Nella grande Sala da ballo al piano nobile, affrescata alla metà del Seicento, dodici capolavori del Cinquecento bergamasco e bresciano provenienti da collezioni private sono esposti per l'occasione: maestri come Lorenzo Lotto, Andrea Previtali, Giovanni Gerolamo Savoldo, Alessandro Bonvicino detto Moretto e Giovanni Battista Moroni.

Questa mostra racconta i primi del Novecento, ovvero un altro "Rinascimento" quando le ricche e nobili famiglie locali come i Moroni aprivano le porte a visitatori e conoscitori d'arte provenienti da tutto il mondo. Non a caso l'ispirazione proviene dal celebre romanzo di Edith Wharton "L'età dell'innocenza" (1920) - divenuto film nel 1993 con la regia di Martin Scorsese - che dà il titolo alla mostra.

Per l’occasione, grazie alla scenografia di Margherita Palli e alle luci di Pasquale Mari, Palazzo Moroni evocherà quelle atmosfere nella Sala da ballo completamente trasformata in un salotto dei primi del Novecento.

Informazioni sulla visita alla mostra

La visita è libera e autonoma, ma sono disponibili su prenotazione visite guidate speciali, e tramite QRcode è possibile fruire dei racconti audio (podcast) realizzati dagli stessi curatori. La mostra è accompagnata anche da due pieghevoli: uno è dedicato alle opere e agli oggetti in mostra, l’altro approfondisce gli itinerari di due viaggiatori dell’epoca, tra cui la stessa Edith Wharton.

L’iniziativa, in collaborazione con i Gruppi FAI Giovani di Bergamo e Brescia, invita il pubblico a proseguire la visita fuori da Palazzo Moroni, seguendo strade e indicazioni riportate su una mappa cartacea e su una sua versione interattiva. Inoltre, grazie al progetto Museo per tutti - ideato dall’associazione L’Abilità, in collaborazione con Fondazione de Agostini -, la mostra sarà fruibile anche da parte di persone con disabilità intellettiva.

Infine, nell’ambito del programma Sere Fai d’Estate, grazie alla collaborazione con Fic – Federazione Italiana Cineforum, tra luglio e settembre l’ortaglia di Palazzo Moroni ospiterà la proiezione di sei pellicole d’autore en plein air, due delle quali – L'età dell'innocenza (1993) di Martin Scorsese e L’innocente (1976) di Luchino Visconti – rimandano direttamente alla mostra.

Foto di Giovanni Battista Righetti
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