Sciopero lavoratori Abb Dalmine: buona adesione, disaccordi per modalità di lavoro e salari
L'azienda ha insistito su flessibilità e limiti allo smart working, ma lo scontro è arrivato sulle retribuzioni
Si è svolto oggi (lunedì 17 luglio), anche nella sede di Dalmine, lo sciopero nazionale di tutti i lavoratori Abb: come a livello nazionale, anche in provincia di Bergamo l’adesione è stata buona, con punte di maggiore astensione nelle aree di produzione. La mobilitazione, proclamata da Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm, per i sindacati si è resa indispensabile: «Dall’azienda non sono arrivate proposte adeguate ai risultati raggiunti in questi anni, soprattutto grazie all’impegno dei lavoratori».
Una difficile trattativa
La trattativa per il rinnovo del contratto integrativo di gruppo dura ormai da diciotto mesi: dopo aver discusso dei sistemi di flessibilità oraria (ritenuti prioritari dalla parte aziendale) e aver ricevuto chiusure nette su temi normativi come la regolamentazione dello smart working, durante l’incontro di coordinamento dello scorso 4 luglio si era cominciato a discutere dei salari.
Disaccordi tra azienda e sindacati
«Aldilà delle distanze tra le richieste sindacali e le contro-proposte aziendali- dice Elena Scippa della Cisl -, quello che ha portato alla chiusura e alla proclamazione dello sciopero è stato l’atteggiamento aziendale nel voler dettare l’agenda del tavolo di negoziazione.
Di fronte all’indisponibilità sindacale ad accettare in toto una proposta ritenuta peggiorativa rispetto al sistema premiale ad oggi in essere, invece di proseguire con la discussione l’azienda ha preferito interrompere il negoziato. Ci auguriamo che la mobilitazione in atto spinga l’azienda (nel prossimo incontro di coordinamento) ad ammorbidire le sue posizioni e accettare il fatto che le discussioni si fanno in due».