Imprese straniere aumentate in Bergamasca: tutti i numeri della Camera di Commercio
Come forma giuridica prevale quella individuale. Le più numerose sono quelle marocchine, quelle cinesi operano nel manifatturiero
Aumentate nel decennio 2013-2022 le imprese straniere a Bergamo, al contrario di quelle totali che hanno avuto una dinamica decrescente. A fine dicembre 2022, le imprese straniere attive a Bergamo erano 8.772, circa l’11 per cento delle imprese totali. I dati vengono dal report della Camera di Commercio, che ha analizzato l'andamento e le caratteristiche di queste attività.
L'andamento delle imprese straniere
Un calo delle consistenze, abbastanza significativo, si è registrato dal 2021 al 2022. Infatti, se le imprese totali sono diminuite del 2 per cento, quelle straniere sono scese addirittura dell’8 per cento. Dietro questo fenomeno si possono individuare due cause: da un lato, la normalizzazione delle iscrizioni e delle cessazioni dopo la pandemia; dall’altro, l’avvio della pulizia degli archivi della Camera di Commercio, che ha spazzato un buon numero di posizioni inattive.
Le iscrizioni nel 2022 sono state 1.072 - in aumento dell’11 per cento rispetto all’anno precedente - e rappresentano il 21 per cento delle totali. Le cessazioni, circa il 16 per cento delle totali, sono state 1.831. Il tasso di mortalità, escludendo le cessazioni d’ufficio, è stato pari al 7 per cento nel 2022: come per il totale, la curva decennale mostra nell’ultimo triennio una dinamica fortemente influenzata dalle misure di sostegno all’economia durante la pandemia, che ha portato a un incremento delle iscrizioni e un congelamento delle cessazioni.
La suddivisione per settore
Rispetto all’attività economica esercitata, la maggior parte delle imprese straniere si concentra nei servizi (35 per cento); a seguire si trovano il commercio (22 per cento), le costruzioni (25 per cento), la manifattura (10 per cento). Nei servizi si tratta soprattutto di alloggio e ristorazione, poi noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese. Nel commercio prevale la divisione del commercio al dettaglio. Nel decennio sono cresciuti soprattutto il commercio e i servizi e questi ultimi nel 2017 l'hanno addirittura sorpassato.
Prevale la forma individuale
Tra le imprese straniere resta prevalente la forma individuale con un’incidenza del 75 per cento, laddove per il totale delle imprese questa è al 50 per cento. La società di capitali rappresenta la seconda modalità organizzativa preferita dalle imprese straniere, con un’incidenza del 17 per cento, circa la metà del dato riferito al totale. Con un aumento medio annuo del 9 per cento nel decennio, le società di capitali straniere hanno registrato la crescita maggiore sulle altre forme giuridiche, così come sul corrispondente valore delle società di capitali totali.
Le cifre sulle nazionalità
Rispetto alla nazionalità l’85 per cento è extra Ue, mentre il restante 15 per cento è di nazionalità comunitaria. Solo per le imprese individuali è possibile suddividerle per Paese di nascita del titolare: la classifica vede il Marocco in prima posizione (18 per cento), seguito da Cina (10 per cento), Romania (9 per cento), Albania (8 per cento), Senegal (6 per cento), Pakistan (5 per cento), Svizzera (5 per cento), Egitto (5 per cento), Nigeria (4 per cento) e India (3 per cento).
Le imprese individuali i cui titolari sono nati in Albania, Egitto, Romania e Svizzera sono attive soprattutto nel settore delle costruzioni. Quelle con titolari nati in Marocco, India, Nigeria, Pakistan e Senegal sono prevalentemente attive nel commercio. Le imprese individuali con titolari nati in Cina operano soprattutto nel manifatturiero.