«Tassi usurari», Renato Lamera ottiene un risarcimento dalla banca di 1,5 milioni di euro
Il campione, proprietario di uno dei centri di tiro a volo più importanti d'Italia, aveva acceso due mutui. Con interessi oltre il limite di legge, come ha stabilito il giudice
Una vicenda che parte da lontano, quella di cui è riluttante protagonista Renato Lamera, famoso campione di tiro a volo originario di Martinengo, proprietario di uno dei centri dedicati all'attività più importanti d'Italia, a Cologno al Serio. Una storia che comincia a gennaio 2010, quando a Ghisalba accese due mutui con la Bcc dell'Oglio e del Serio, con tassi che il giudice ha definito «usurari». L'epilogo, riportato oggi (mercoledì 26 luglio) dal Corriere Bergamo, è arrivato però in questi giorni, quando dopo il processo la sentenza ha stabilito che sì, quelle percentuali erano oltre la soglia limite di legge, perciò il campione oggi 72enne aveva ragione nel dire di aver subito un'ingiustizia.
I dubbi sui tassi chiesti dalla banca
Dopo qualche tempo, confrontandosi con altri imprenditori della zona, aveva incominciato ad avere dei dubbi sulla legittimità degli interessi che gli erano stati chiesti. In seguito al parere di un esperto del settore, aveva quindi rinegoziato il mutuo nel luglio 2015 e, infine, avendo chiesto una seconda consulenza esterna aveva deciso di intentare una causa civile contro la banca. La questione fondamentale ruota attorno a quel tasso del 4,625 per cento, stabilito in entrambi i contratti, che va oltre quella soglia del 4,38 per cento che - per quel genere di mutui - è il limite per cui al di sopra, secondo legge, scatta l'usura.
La clausola di salvaguardia
Il giudice, quindi, non ha accolto le osservazioni dei legali dell'istituto e di Bcc Npls (legata alla prima banca, aveva al tempo ritirato il credito), che avevano fatto presente come nei contratti fosse presente una clausola di salvaguardia, per correggere il tasso di interesse del cliente in caso di superamento di quello soglia. «non solo risulta la mancata prova [...] dell’adempimento dell’impegno assunto con la clausola di salvaguardia, ma emerge con certezza che la banca percepì le somme in conformità alle pattuizioni attinte da usura [...]» ha scritto l'ermellino nella sentenza.
La banca dovrà restituire 1,5 milioni di euro
Lamera con i suoi avvocati aveva chiesto la somma di due milioni e ottocentomila euro, tra interessi versati e quelli maturati su quella cifra. Tuttavia, la sentenza stabilisce un risarcimento per quelli dati nei primi cinque anni, pari a 1.426.365,45 euro. Questo perché, secondo il giudice, non è provata la mala fede della banca. Adesso, i legali del campione si aspettano che l'istituto paghi la cifra stabilita. In caso contrario, intraprenderanno tutte le azioni necessarie in sede giudiziaria.