Un'altra tegola

I testi scolastici sono sempre più cari, ma i librai guadagnano di meno

Colpite le famiglie già alle prese con l'inflazione galoppante. Aumenti dell'8 per cento con punte fino al 12

I testi scolastici sono sempre più cari, ma i librai guadagnano di meno
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di Wainer Preda

Puntuali come le sciagure, arrivano gli aumenti dei prezzi dei libri di testo scolastici. E per le famiglie bergamasche, già alla prese con un’inflazione galoppante, rischiano di essere dolori.

Secondo quanto emerso, i prezzi di copertina dei libri delle scuole secondarie di primo e secondo grado sono saliti in media dell’8 per cento, con punte del 12 per cento su alcuni titoli. Si tratta, invero, di rincari pesanti, decisi e imposti dagli editori. Molto al di sopra degli aumenti degli anni passati che si aggiravano intorno al 3 per cento.

La denuncia arriva dal Sil, il Sindacato italiano librai di Confesercenti. Il vicepresidente nazionale, il bergamasco Antonio Terzi, spiega che l’aumento è dovuto all’inflazione e al costo accresciuto delle materie prime, vedi carta e inchiostri.

L’ondata di rincari peserà però sia sui bilanci delle famiglie sia sui margini, già risicati, delle librerie che vedono assottigliarsi i loro guadagni dal 15 per cento lordo di due anni fa, al 10 per cento attuale.

In estrema sintesi, dice il sindacato, i testi costano di più, ma i librai guadagnano di meno (...)

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