Assembramenti di giovani in piazzale Marconi, Gandi: «Monitorati dalle autorità, tutelati dalla Costituzione»
La consigliera d'opposizione Luisa Pecce ha portato l'esempio dei "Minus Two" e della maxi-rissa scoppiata ad aprile scorso
Assembramenti e riunioni di centinaia di giovani in piazzale Marconi: come devono comportarsi le forse dell'ordine e la Polizia locale? La questione è sorta anche in Consiglio comunale, dove a fine aprile la leghista Luisa Pecce aveva presentato un'interrogazione sul caso "Minus Two".
Gli eventi dei Minus Two
Un collettivo di ragazzi africani che organizza un po' dappertutto, attraverso i social e in particolare TikTok, eventi che richiamano centinaia di giovani, in cui c'è spazio per balli "sturdy dance" e si lanciano magliette realizzate da loro, articoli gratis offerti come promozione commerciale. Peccato che nel primo dei due venti avvenuti a Bergamo, lo scorso 2 aprile, il lancio di indumenti abbia scatenato una rissa che è finita anche sui giornali. Inoltre, il collettivo aveva dato luogo nello stesso posto a un'altra performance, con la partecipazione di circa ottocento persone arrivate soprattutto con le corse dei treni.
Le osservazioni della consigliera Pecce
Qual è il punto allora? Ebbene, Pecce ha chiesto che si tenessero sotto controllo situazioni del genere, non solo tramite supervisione degli agenti dall'esterno, ma anche con azioni preventive e dissuasive, e sostenendo che non dovesse passare un messaggio di permissivismo nei confronti dei "Minus Two". «Non è corretto - ha dichiarato la consigliera - che iniziative del genere possano utilizzare spazi pubblici impunemente senza alcun permesso e ovviamente senza rispettare nessuna delle norme di sicurezza, divenute molto stringenti dopo l’intervento del ministero dell’Interno sui rave party».
Inoltre, ha aggiunto che sarebbe «meglio agire in maniera drastica per evitare che questi incontri, già degenerati in rissa il 2 aprile, possano attirare su Piazzale Marconi (ove stazionano spacciatori, scippatori, tossicodipendenti, persone senza fissa dimora, soggetti problematici) anche centinaia di giovanissimi che costituiscono, dato l’assembramento, un pericolo latente».
La risposta del vicesindaco Gandi
Il vicesindaco Sergio Gandi ha spiegato che sui social promozioni di questo tipo sono già monitorate e ha reso noto che il questore, il 27 aprile scorso, «aveva allertato Polizia di Stato e Carabinieri, oltre che la Polizia locale, predisponendo gli appositi servizi di ordine e sicurezza pubblica ed ordinando alla comandante di via Coghetti di gestire la viabilistica». Nello specifico, il 29 aprile sono stati effettuati dagli agenti diversi passaggi per controllare la situazione, ma anche per la gestione del traffico tramite otto uomini.
«Ci è precluso qualsiasi intervento al di fuori di quello dell’Autorità provinciale di pubblica sicurezza (tradotto, quello di Prefettura e Questura, ndr). Inoltre, nel momento in cui l’evento si svolge, è fatto assoluto divieto di qualsiasi iniziativa individuale o delle singole forze dell’ordine che non sia coordinata dal questore. Va anche detto che gli spazi pubblici non possono essere preclusi in linea di principio a chicchessia e che le libertà di espressione del pensiero e di riunione sono tutelate dalla nostra Costituzione: per questo, appare difficile contrastare assembramenti organizzati che non si pongono in contrasto con la legge».