La polemica

Nessun evento per Antonio Locatelli nel 2023, la Giunta spiega il perché: «Simbolo di fascismo»

Fratelli d'Italia in Consiglio comunale aveva chiesto di inserire approfondimenti storici, ma l'assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti ha risposto picche

Nessun evento per Antonio Locatelli nel 2023, la Giunta spiega il perché: «Simbolo di fascismo»
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Si riaccende a Palazzo Frizzoni la diatriba su Antonio Locatelli, figura storica che negli ultimi tempi, in città, ha diviso sia nel giudizio dei posteri che nell'opportunità di eventuali intitolazioni. Lo fa con un'interrogazione di Fratelli d'Italia in Consiglio comunale, a firma di Ida Tentorio e Filippo Bianchi, che il 4 luglio scorso lamentavano come, nell'anno della Capitale della Cultura, non ci sia stato alcun evento dedicato al pilota bergamasco.

L'interrogazione di Fratelli d'Italia

«Antonio Locatelli - hanno scritto i due consiglieri in un'interrogazione - è stato un aviatore, politico, amministratore e militare italiano che si fece conoscere in tutto il mondo, unico ad essere stato insignito per tre volte della medaglia d’oro al Valor Militare. [...] Tra le sue più grandi e note imprese basti citare il volo su Vienna del 9 agosto 1918, al fianco di Gabriele D’Annunzio, e la trasvolata delle Ande nel 1919».

Hanno ricordato, inoltre, come diverse strade, scuole e realtà nella nostra provincia siano intitolate proprio al pilota ed hanno fatto presente che, in occasione dell’anniversario della sua morte, lo scorso 27 giugno, i ragazzi di Gioventù Nazionale avevano lamentato la mancanza di eventi a lui dedicati. In pratica, si chiedeva di includere degli approfondimenti storici sulla sua figura nel palinsesto della Capitale.

La risposta dell'assessore Ghisalberti

L'assessore alla Cultura, Nadia Ghisalberti, ha però in seguito chiarito che non c'era alcun evento dedicato al personaggio in programma, e che non ci sarebbe nemmeno stato in futuro: «Non abbiamo in programma alcun “omaggio” alla controversa figura di Antonio Locatelli, che ha sì combattuto ed è stato decorato nella Grande Guerra, ma che poi è diventato altro, simbolo di un fascismo che la nostra Costituzione ha per sempre rigettato». A tal proposito, ha ricordato la convinta adesione al regime e la sua partecipazione alla guerra d'Etiopia, insieme alla lettere scritte alla madre nel 1936, nella quale esprimeva entusiasmo per le bombe sganciate sui nemici, riproposte dai critici anche nella precedente polemica sul suo busto nella Torre dei Caduti.

«In questo tempo ferito da una tragica invasione così vicina all’Europa - ha continuato Ghisalberti -, una guerra d’aggressione come quella d’Africa dove è morto Locatelli, in questo anno che celebra la cultura democratica delle nostre città, abbiamo preferito ricordare la vita di chi ha promosso il dialogo [...], come Giovanni XXIII e Paolo VI ai quali dedichiamo, insieme alla Diocesi, gli appuntamenti per le celebrazioni di Sant’Alessandro». In chiusura, l'assessore ha voluto citare un passo, dal diario del sindaco Costantino Simoncini, scritto nel 1956 in occasione del ventennale della morte del pilota: «L'esaltazione dei fascisti verso Locatelli non è sicuramente genuina, ma è intesa a fare di lui una fiaccola a conforto della loro azione politica».

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