Le dimissioni del presidente di Bergamo Pride dopo la foto con il consigliere di Forza Italia
Lo scatto con il responsabile del dipartimento delle pari opportunità del partito è stato motivo di forti polemiche
Un post, una foto, delle frasi di ringraziamento, ma poi anche i commenti, le accuse, il cortocircuito totale. A distanza di quasi due mesi dal Bergamo Pride dello scorso 17 giugno il presidente Luca Rota ha deciso di dimettersi, scrivendo una lettera dalla quale emerge come alla base della sua decisione ci sia uno scatto pubblicato su Facebook che lo ritrae con Loris Rodigari consigliere comunale di Luzzana, tesserato per Forza Italia, responsabile del dipartimento delle pari opportunità di Forza Italia Bergamo, nonché suo amico.
La lunga lettera
La lunga lettera pubblicata dalla pagina Facebook BergamoPride inizia con «Gentili soci, gentile pubblico di Bergamo Pride,
con un profondo rammarico, ma anche con la ferma convinzione di preservare il valore del mio lavoro, vi comunico la mia irrevocabile decisione di dimettermi dalla carica di presidente di Bergamo Pride. È con grande dispiacere che constato come il mio impegno e la mia dedizione nell'organizzazione di Bergamo Pride non siano stati apprezzati da alcune persone come avrei desiderato».
«Un momento doloroso»
Entra poi nel cuore del discorso: «Mi rattrista constatare che, nonostante gli sforzi profusi nel portare avanti l'evento, le critiche e i dissensi abbiano soffocato la possibilità di un confronto costruttivo. La mia decisione di dimettermi è motivata dal desiderio di trovare un ambiente in cui il mio lavoro possa essere apprezzato. È un momento doloroso per me lasciare un progetto che ho amato e a cui ho dedicato moltissimo tempo ed energia. La recente polemica relativa alla foto in cui sono stato ritratto insieme ad un caro amico (che è anche consigliere di Forza Italia presso il Comune di Luzzana) mi ha profondamente ferito».
La foto con il consigliere di Forza Italia
La foto in questione è stata pubblicata dallo stesso consigliere Loris Rodigari, che ha aggiunto le parole: «Ti scrivo per complimentarmi per il lavoro che hai svolto in qualità di presidente del BergamoPride: il Pride è stato un trionfo della libertà, dell'orgoglio LGBT+ e della rappresentanza istituzionale. È stato sorprendente osservare come hai saputo valorizzare i diritti delle persone LGBT+, offrendo loro uno spazio sicuro, libero e inclusivo per esprimere la propria identità e celebrare la diversità. Hai dimostrato che la solidarietà può, e deve, superare qualsiasi barriera partitica».
Dialogo con, non adesione a
Di questo messaggio, c'è chi ha visto solo una cosa: il presidente di Bergamo Pride accanto a un consigliere di Forza Italia. Da lì sono scattati episodi di shitstorm, cyberbullismo e insulti contro il presidente di BergamoPride. «Vorrei sottolineare che la mia presenza in quella foto non è una testimonianza di sostegno politico (totalmente opposto al mio credo), ma una semplicissima foto con un amico in un giorno particolarmente importante per me - scrive ancora Luca Rota -. Nel contempo si tratta di un tentativo di aprire un dialogo con chi potrebbe avere opinioni diverse dalle nostre ma tramite il proprio comune ha sottoscritto l'adesione al Pride firmandone il documento politico in ogni sua parte. L'assemblea condivide il fatto che sia stato un successo portare un'amministrazione storicamente in contrasto con la nostra comunità alla sottoscrizione del proprio documento politico. Quando si riesce a portare dalla parte del diritto chi per ideologia dovrebbe schierarsi altrove e sceglie di non farlo, questo va riconosciuto come obiettivo raggiunto».
I ringraziamenti, nonostante tutto
Conclude: «Mi auguro infine che la mia decisione possa servire da stimolo per una riflessione profonda all’interno di Bergamo Pride. è fondamentale che tutto i membri si impegnino a creare un ambiente in cui il lavoro di ognuno sia riconosciuto, rispettato e valorizzato. Solo così potremo costruire un movimento solido e inclusivo, pronto ad affrontare le sfide che ancora ci attendono.
Questi ultimi mesi post Pride sono stati per me di forte stress psicologico, davvero mi sono sentito oppresso e ho affrontato momenti molto difficili. Desidero però ringraziare coloro che hanno sostenuto il mio lavoro e mi hanno sostenuto durante il mio mandato come presidente di Bergamo Pride. Comunicando che le dimissioni saranno effettive al momento della rielezione delle cariche a settembre, mi auguro che in futuro il Pride possa crescere, diventando sempre più un punto di riferimento per la promozione dell’inclusione e dei diritti delle persone LGBTQIA+ nella nostra comunità».