Nuovo centravanti

Scamacca all'Atalanta, le prime parole dopo l'annuncio: «Ho sensazioni molto positive»

L'attaccante ha firmato e svolto il suo primo allenamento sotto gli occhi di Gasperini, che è stato fondamentale per il suo arrivo a Bergamo

Scamacca all'Atalanta, le prime parole dopo l'annuncio: «Ho sensazioni molto positive»
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di Fabio Gennari

C'è un passaggio, nell'intervista che Gianluca Scamacca ha rilasciato al canale ufficiale YouTube dell'Atalanta subito dopo l'annuncio di ieri (7 agosto), che fa molto riflettere sul "peso" che mister Gasperini ha avuto nella decisione del centravanti di scegliere il nerazzurro di Bergamo al posto di quello milanese.

«Gasperini mi ha detto che ho delle qualità nascoste - ha detto il ragazzo -, lui le vede e questa è la cosa che mi ha colpito di più». Parole importanti, uno stimolo forte per l'ex Sassuolo che a Londra, sponda West Ham, ha segnato solo 8 gol in 27 presenze e ora vuole rilanciarsi a Bergamo.

Foto Atalanta.it
Scamacca (a destra) con l'ad nerazzurro Luca Percassi

«Ho scelto il posto più giusto da cui ripartire - ha detto il centravanti della Nazionale -, l’ambiente ideale per me in questo momento. Direttore e mister mi hanno fatto capire che mi volevano tanto e condividevano le mie stesse idee. La prima impressione è bellissima, a Bergamo non ero mai stato. L'altra sera ho fatto un giro in città, molto bella davvero e poi anche il centro sportivo, ci sono ottime strutture: ho sensazioni molto positive». A Zingonia il nuovo bomber della Dea ha svolto anche il primo allenamento con i compagni.

La stagione si annuncia complessa, alle 38 partite di campionato si aggiungono le sei almeno di Europa League e una sicura di Coppa Italia, per un totale iniziale di 45 gare. «È bello giocare tante competizioni, lotti per più obiettivi ed è un grande stimolo», ha detto in proposito Scamacca, che poi si è concentrato su tifosi e ambiente, pensando al passato ma anche al futuro. «Affrontare l’Atalanta era sempre tosta, i nerazzurri andavano forte, ogni volta era da segno della croce. Non vedo l’ora di giocare allo stadio e di sentire i tifosi gridare ed esultare».

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