Scampato pericolo

Gli propongono una casa, ma è una truffa: dalminese se ne accorge e denuncia

Il presunto proprietario chiedeva pagamento in anticipo, senza poter visionare l'appartamento: a Como un caso analogo lo scorso marzo

Gli propongono una casa, ma è una truffa: dalminese se ne accorge e denuncia
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Cercava casa, ma si è trovato di fronte a una truffa online bella e buona: è accaduto a un cittadino di Dalmine, che - grazie ai dubbi di fronte all'annuncio e alle modalità di comunicazione e pagamento sospette - ha potuto scoperchiare il raggiro, sporgendo quindi denuncia.

L'uomo, residente a Dalmine, da sette mesi cercava un nuovo appartamento: come ha raccontato lo stesso a L'Eco di Bergamo, aveva lasciato il suo indirizzo e-mail a diverse agenzie. Perciò, quando gli è arrivato un messaggio di posta elettronica con una proposta di alloggio (tra l'altro nella stessa via dove ha abitato per due anni) non ha notato nulla di strano.

Il caso analogo avvenuto a Como

Nell'annuncio, infatti, sembrava tutto regolare: metrature, stanze, arrendamento, con tanto di fotografie e prezzo, pari a cinquecento euro mensili. Il presunto locatore - a suo dire - aveva da poco firmato un contratto di lavoro in Danimarca e quindi era alla ricerca di un inquilino. Qualcosa, tuttavia, non tornava e il dalminese ha iniziato a insospettirsi nel momento in cui gli viene negato di visionare l'appartamento prima della prenotazione.

Soldi che l'uomo avrebbe dovuto versare tramite la nota piattaforma Booking, per un totale di 1.500 euro. Effettuato il pagamento - a detta del truffatore - si sarebbero quindi incontrati per la consegna delle chiavi e la firma del contratto. Nessun dettaglio nemmeno sul numero civico. E una rassicurazione: rimborso completo se l'appartamento non fosse stato di suo gradimento.

Insospettito dalle modalità, oltre che dal fatto che la conversazione si fosse tenuta esclusivamente via Internet, il dalminese ha effettuato qualche ricerca in rete per poi imbattersi in una storia di truffa molto simile alla sua, avvenuta questa volta a Como lo scorso marzo. Così si è rivolto alle forze dell'ordine per sporgere denuncia, raccontando la sua storia per spargere la voce ed evitare che altri potessero incappare nel medesimo tipo di raggiro.

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