L'ospedale di Bergamo è disposto a ospitare la 15enne Giorgia dopo il trapianto a Pittsburgh
Affetta da una malattia rara, il suo caso è stato portato agli onori della cronaca da Selvaggia Lucarelli ed è finito in Procura
L'Asst Papa Giovanni XXIII di Bergamo si è detta disposta a prendere in cura Giorgia, quindicenne di Lecce affetta da sindrome di Berdon e operata per un trapianto di intestino quattro anni fa al Children's Hospital di Pittsburgh, «qualora dovesse rientrare in Italia». Il Centro trapianti dell'ospedale orobico, infatti, è l'unico in Italia che esegue trapianti di intestino pediatrici.
A comunicarlo, attraverso una nota, la stessa Azienda Socio Sanitaria bergamasca, «nonostante riconosca il vantaggio della continuità delle cure nel centro estero che ha eseguito l'intervento».
Il caso di Giorgia è stato portato agli onori della cronaca da Selvaggia Lucarelli, finendo in Procura: la giornalista, infatti, avrebbe domandato alla madre della ragazzina la rendicontazione di quanto ricevuto negli anni, non solo dall'Asl di Lecce per spese sanitarie, vitto e alloggio, ma anche dalle donazioni di privati.
«L'Asl ha speso dieci milioni di euro»
Come racconta Lucarelli in un articolo pubblicato martedì 8 agosto su Il Fatto Quotidiano, l'Asl si sarebbe mossa in modo «inconsueto», spendendo circa dieci milioni di euro per la famiglia. L'Azienda si è difesa: il direttore Stefano Rossi e il coordinatore del Centro Regionale Trapianti Loreto Gesualdo hanno dichiarato, tramite una nota, che «le azioni intraprese sono state sempre in linea con la normativa vigente».
Pittsburgh inclusa: la scelta di affidarsi a cure oltreoceano è stata autorizzata dal Centro nazionale trapianti (Cnt) e dal Centro regionale trapianti (Crt), sia per diagnosi e cura pre-trapianto che per l'inserimento in lista d'attesa e successive cure, concessa nonostante non ci fossero certezze sui tempi di attesa, che erano stimati a due anni. Aspettare in Italia non era possibile: in caso di convocazione, il viaggio sarebbe stato troppo lungo.
La piccola si è trasferita negli Stati Uniti con la famiglia nell'aprile del 2015 e ha subito il trapianto nel luglio 2019. Verso la fine del 2021, come ha sottolineato Lucarelli, viene disposto il rientro di Giorgia in Italia, previsto a giugno 2022. Ma ad aprile di quell'anno, pochi mesi prima della presunta partenza, il consigliere regionale Paolo Pagliaro avrebbe presentato un'interrogazione in cui l'Asl di Lecce viene accusata di voler negare alla ragazzina «il diritto alla vita». Così la famiglia è rimasta a Pittsburgh.
«Il Crt - prosegue la nota dell'Asl di Lecce - ha condiviso con il Cnt e con il Centro trapianti di Bergamo le decisioni relative alla migliore gestione clinica della paziente. Il centro trapianti di Bergamo è disposto a rivalutare la possibilità di accogliere la paziente quando le condizioni cliniche saranno ritenute stabili. Il rimborso spese per alloggio e vitto è stato effettuato ai sensi della normativa nazionale, per la paziente e per un solo accompagnatore, e nel rispetto di un provvedimento del giudice a seguito di un ricorso fatto dai genitori. Ogni somma per spese non sanitarie è stata rimborsata dalla Asl di Lecce in conformità ai parametri fissati nei provvedimenti giudiziali».