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Il toast che tutti dovrebbero mangiare a Oriocenter ora è anche da asporto

Dal 2018, Toasteria Italiana è presente anche nel mall bergamasco e ora presenta un format tutto basato sul take-away

Il toast che tutti dovrebbero mangiare a Oriocenter ora è anche da asporto
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«Tutto è iniziato una sera, quando mio figlio Pietromarco, che allora aveva 10 anni, assaggiando un toast che gli avevo preparato in casa mi aveva detto che era buonissimo, che tutti avrebbero dovuto mangiarlo e che io avrei dovuto aprire una toasteria». Parola di Mariano Triunfo, ideatore e amministratore delegato del primo brand di toasterie in Italia. Piccola nota: la parola “toasteria” è di fatto un neologismo di Mariano (o meglio, di Pietromarco), nel senso che prima di Toasteria Italiana non si usava questo termine per indicare locali specializzati nella preparazione di toast, anche perché - di fatto - non ne esistevano.

La prima Toasteria Italiana è stata aperta a Peschiera del Garda (Verona) nel 2013 e oggi il marchio conta una decina di locali, concentrati soprattutto nel nord Italia. Dal 2018 la catena è presente anche all’interno di Oriocenter, nella storica food court: la novità è che adesso il ristorante si presenta, sempre nella food court del 2017 (di fronte al cinema), con un nuovo format basato tutto sull’asporto. Nel locale si potranno trovare tutte le novità più recenti, tra cui quelle consigliate direttamente da Mariano Triunfo: «Suggerisco di provare i nostri brunch e i nostri tower toast, soprattutto quelli dolci».

Un capitolo nuovo, nel solco di una missione a lungo termine che da una ricetta così semplice ha saputo creare un mondo: «Volevamo che i clienti potessero gustare qualcosa di più del toast semplice o farcito - spiega ancora il fondatore -. Le nostre competenze nello sviluppo di format di ristorazione si sono concentrate su un modello salutare che fosse una reale alternativa alle proposte di fast food internazionali». Come? Presto detto: «Selezionando un pane speciale, accostandolo a prodotti di eccellenza regionale, ma anche a una grande quantità di frutta e verdura e a bevande e caffè biologico, abbiamo lanciato sul mercato un concept che, anche nel design architettonico, nel layout estremamente versatile e nella qualità del servizio, esprimesse il meglio dell’eccellenza italiana».

E ancora: «Nella proposta degli abbinamenti siamo andati oltre la tradizionale abbinata di prosciutto e formaggio. Grazie alla fantasia di chef selezionati, abbiamo introdotto nel menu toast più classici, ricette gourmet e proposte che seguono la stagionalità. Proprio grazie a tutto ciò, nel 2018 Toasteria Italiana ha vinto il premio Retail Award Italy, promosso da Retail&Food e Ristorando come miglior progetto Smart Food in Italia».

Oltre a Mariano Triunfo, il team è completato da Donatella Abeltino, responsabile della formazione: entrambi provengono dal mondo del franchise e della ristorazione. Mariano e Donatella hanno studiato e selezionato un dettagliato gruppo di prodotti - a partire dallo speciale pane della toasteria - che valorizzano le tipicità alimentari delle zone d’Italia che vengono rappresentate dalle ricette dei toast gourmet proposti nei ristoranti. Ogni toast, infatti, esprime la vocazione biologica del format, con pane, salumi, formaggi, verdure freschissime di stagione, diventando protagonista e portavoce di un’alimentazione sana, equilibrata e mediterranea.

Altro fiore all’occhiello di questa catena è, come spiegato da Triunfo, il design dei locali: il carattere particolare degli arredi è infatti è affidato all'archistar internazionale Marco Lucchi, che è stato in grado fin dalle prime aperture di posizionare Toasteria Italiana come competitor accanto ai grandi brand della ristorazione. Nei locali concepiti da Lucchi si riflettono le riflessioni e le interpretazioni del concetto di italianità, che sono decisamente atipiche e ben lontane dallo stereotipo della trattoria con la tovaglia a quadri rossi e bianchi: l’Italia omaggiata dall’architetto per i suoi progetti è quella del Rinascimento, con alcune delle opere più iconiche di quel periodo irripetibile contestualizzate in contesti più affini al design moderno.

 

Insomma, si tratta di un ristorante specializzato in toast che però non sono soltanto toast, ma molto di più: provare per credere.

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