Attacco a Comune di Bergamo e Aler: «Assegnazioni di alloggi mai così basse»
I rappresentanti contestano Palazzo Frizzoni e l'azienda regionale per i numeri deludenti su domande delle famiglie e abitazioni vuote
Presidio nella giornata di oggi (giovedì 17 agosto) alle ore 10 a Bergamo, davanti alle case popolari in via Tolstoj 6: con i manifestanti c'era il dirigente di Unione inquilini ed ex deputato e consigliere regionale, Ezio Locatelli, e il presidente dell'associazione Francesco Macario. I due rappresentanti hanno esposto alcuni dati sulla precarietà abitativa e sul problema, dal loro punto di vista, dell'assenza di una politica abitativa pubblica nella citta di Bergamo.
I problemi dei caseggiati e le critiche al Comune
Gli abitanti di questo caseggiato, gestito da Aler, come quelli di via Rovelli abitano in un edificio che necessita di interventi manutentivi, continuamente rimandati per mancanza di fondi. Quest’anno, però, si sono visti recapitare una spesa condominiale con un aggravio di oltre 15 mila euro, per una pulizia dei canali di gronda nel 2020. Una notizia arrivata insieme a costo dell'energia e carovita, motivo per cui l'Unione inquilini è sceso in campo per protestare. Ma non mancano le critiche al Comune e alle trasformazioni urbanistiche, che per loro sono a vantaggio unicamente di società private e gruppi finanziari.
«L’Amministrazione comunale uscente - ha dichiarato Locatelli - si è caratterizzata per alcune scelte strategiche, dettate da importanti gruppi di pressione imprenditoriali. Gori e la sua giunta hanno cambiato passo alla città, ma lo hanno fatto aderendo a un modello economico liberista, che ha scelto di favorire la crescita indiscriminata su suggerimento di un folto gruppo d’imprenditori, che emargina i quartieri periferici dove abitano i ceti popolari».
I numeri su assegnazioni e alloggi sfitti
Secondo i numeri forniti dall'Unione inquilini, prima dell’approvazione della legge regionale il bando di assegnazione di un alloggio popolare dava una risposta a circa il 14 per cento di chi faceva domanda: nel 2017 il Comune di Bergamo aveva infatti assegnato duecento alloggi, a fronte di 1.439 richieste. Nell’anno 2022, invece, Palazzo Frizzoni ha assegnato circa venti alloggi a fronte di 361 domande, esattamente il 5 per cento. Mentre Aler, in città, ha assegnato sessanta alloggi a fronte di 675 domande, il 9 per cento di chi aveva diritto.
Per quanto riguarda il bando di assegnazione che è stato chiuso il 21 luglio scorso, le domande per un alloggio comunale sono state trecento e gli alloggi in assegnazione soltanto tredici; le domande per un alloggio Aler sono state 750, ma in assegnazione ci sono ottanta alloggi. «Facendo una media con i bandi precedenti - ha continuato Locatelli -, si può quindi affermare che la domanda di alloggio popolare sul territorio di Ambito oscilla tra le ottocento e le mille famiglie. Viene soddisfatto solo l’8 per cento: un dato mai così basso». La riduzione delle assegnazioni, insieme a quella delle delle manutenzioni, ha fatto aumentare gli alloggi sfitti: Aler a Bergamo ha 513 alloggi vuoti su circa 3.400 in gestione, circa il 15 per cento.