Montagna per tutti

Al rifugio Curò con gambe artificiali: quattro escursionisti dimostrano che tutto è possibile

A compiere questo viaggio Zelindo, Cesare, Gabriele e Valeria con la Special Bergamo Sport. L'iniziativa diventerà un documentario

Al rifugio Curò con gambe artificiali: quattro escursionisti dimostrano che tutto è possibile
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Foto di Simona Pievani su Facebook

Una bella storia di solidarietà e resilienza quella di Zelindo, Cesare, Gabriele e Valeria, che sono andati a piedi da Valbondione al rifugio Curò. Molti penseranno nulla di speciale, di escursionisti ce ne sono tanti. Ma stavolta, a percorrere sette-otto chilometri di salita, con un dislivello di mille metri, sono state quattro persone con amputazione alla gamba, una anche a un braccio: insieme alla Special Bergamo Sport hanno dimostrato che alla volontà di fare a volte non c'è proprio limite e che la convinzione nel raggiungere un obiettivo lo rende possibile.

I partecipanti all'esperienza

Ad accompagnarli, lo scorso venerdì 4 agosto, come riportato da L'Eco di Bergamo c'erano quattro volontari: Simona Pievani, Angelo Pellegrini, Angelo Ferrari e il sindaco di Orio al Serio, Alessandro Colletta. Questo anche perché nel paese dell'hinterland si trova la sede della società Sbs, che con il progetto "La montagna è per tutti" ha deciso di promuovere questa escursione sulle montagne.

Zelindo, 63 anni, a 21 aveva avviato un'attività come camionista, ma dopo nove mesi un terribile incidente aveva causato l'amputazione della gamba. Cesare, 60 anni, ha perso la sua a 52 dopo un infortunio, mentre Gabriele è affetto dalla nascita da pseudo artrosi congenita, una malattia che lo costringe a entrare e uscire dagli ospedali e che a 36 anni ha portato via anche a lui l'arto inferiore. Valeria, la più giovane del gruppo con i suoi 26 anni, ha invece perso la gamba e il braccio in un incidente l'anno scorso.

L'escursione diventerà un documentario

Dopo aver raggiunto il rifugio, la mattina dopo i tre uomini sono poi andati, sempre a piedi, fino al lago e al rifugio del Barbellino (2.13o metri d'altitudine) e ai laghetti della Val Cerviera, ai piedi del Monte Torena (a 2.910 metri), condividendo momenti in quota e scattando fotografie. Valeria in quest'occasione è rimasta al rifugio Curò, perché non era allenata come gli altri, ma ha intenzione di provare un'esperienza simile in futuro. Domenica, infine, tutti e quattro con i loro compagni d'uscita sono tornati a Valbondione.

Questa era la terza escursione organizzata dalla Sbs, stavolta con quattro videomaker che hanno ripreso la lunga camminata dei partecipanti allo scopo di farne un documentario per diffondere la cultura dell'inclusività: un invito alle persone con situazioni simili a vivere un'esperienza sulle Orobie.

 

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