Sorriso amaro

La delusione non cancella il record: Zapata è il miglior marcatore in A della Dea con Doni

Il numero 91 dei bergamaschi ha scritto il suo nome in cima alla lista dei giocatori più prolifici di sempre con i nerazzurri: un grande traguardo

La delusione non cancella il record: Zapata è il miglior marcatore in A della Dea con Doni
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di Fabio Gennari

Numeri, statistiche, sviluppo della carriera a Bergamo per raggiungere l'obiettivo e dettagli tecnici della giocata vengono tutti dopo lo stupendo sorriso che Duvan Zapata ha regalato a fotografi e tv appena dopo aver insaccato il gol del record: il colombiano, finalmente, ha raggiunto Cristiano Doni a quota 69 reti in Serie A e adesso ha davanti la possibilità di diventare, toccando quota 70, il più prolifico marcatore di sempre nel campionato più importante d'Italia con addosso la casacca della Dea.

Il traguardo raggiunto dal numero 91 colombiano è importantissimo, soprattutto per il momento che attraversa il giocatore. Lo Zapata straripante e quasi incontenibile che abbiamo visto tante volte nelle stagioni passate, in questo momento, non c'è più. I guai fisici lo hanno condizionato, una storia di infortuni che, sul piano muscolare, lo ha limitato così tanto e una brillantezza che ormai è solo un bel ricordo lasciano spazio a un ragazzo che mette in campo l'anima e cerca in tutti i modi di rendersi utile, pericoloso e di essere un valore aggiunto.

Lo spirito di Zapata non si discute, le doti calcistiche nemmeno e con il nuovo che avanza (Scamacca e poi Touré) è normale pensare a Duvan come uno di quegli elementi che, nella rosa, possono diventare ancora molto preziosi se riescono a ritagliarsi un ruolo di prima alternativa.

In questo momento, tuttavia, Gasperini lo sta scegliendo come titolare e alla seconda di campionato è subito stato ripagato. Oggi Zapata non può essere scintillante come in passato, ma il gol segnato a Frosinone è una perla da attaccante vero (come quello insaccato a Torino l'anno scorso) ed è giusto gioire e sorridere con lui per essere riuscito a scrivere il proprio nome in cima alla lista dei marcatori atalantini più prolifici di sempre in Serie A.

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