Un flessibile o due lampade: sono loro le cause dell'incendio in via Moroni?
I vigili del fuoco del Nucleo investigativo antincendi territoriale sembrano avere le idee chiare per la relazione da consegnare al pm
Una fuga di gas, un mozzicone di sigaretta, liquidi infiammabili, un malfunzionamento dell'impianto elettrico, una fiamma libera provocata da un attrezzo da lavoro. È ampio il ventaglio di ipotesi sulla causa dell'incendio distruttivo scoppiato lo scorso lunedì 21 agosto in via Moroni. Tuttavia, i vigili del fuoco del Nucleo investigativo antincendi territoriale (Niat), sono usciti dal loro sopralluogo con le idee abbastanza chiare e le prime tre ipotesi sarebbero tutte da scartare.
Un flessibile e due lampade
Come rivela il Corriere Bergamo, sembra che l'attenzione degli specialisti si sia concentrata su alcuni attrezzi da lavoro, due lampade e un flessibile per la precisione. Questi oggetti sono stati ritrovati tra le macerie del cantiere, avviato proprio quella mattina da un'impresa di Brembate. I due titolari, insieme ai due muratori presenti quando tutto è iniziato, alla proprietaria dell'immobile e a Greta Assolari, l'inquilina del pianerottolo alla quale due operai si rivolsero per chiedere secchi d'acqua e tentare di bloccare il fuoco in autonomia, sono stati riconvocati e ascoltati.
«Che cosa ci fa lì quella lampada?»
Nel complesso, sembra essere più chiaro il quadro per il pm Antonio Pansa, che ha aperto un fascicolo per incendio colposo e attende la relazione dettagliata sulle cause del rogo dal Nucleo investigativo. Attualmente quindi i principali indiziati sarebbero il flessibile o le lampade rinvenuti. «Che cosa ci fa lì quella lampada?», sarebbero parole pronunciate dagli operai e sentite da dei testimoni, ma quale sia il loro peso è difficile da stabilire. Di lampade, ne sono state trovate due, una attaccata a una ciabatta, ma non è chiaro di che tipo siano: se analogiche, quindi surriscaldabili o al led, pertanto innocue.
Macerie e resti
In questi giorni, i camion della Progetto per Bergamo di Zogno, impegnata al civico 20, hanno portato via le macerie, tra travi, mobili, elettrodomestici vagamente riconoscibili hanno lasciato via Moroni a più riprese. Il secondo step sarà installare le coperture, sperando che il tempo regga il più possibile.