10 frasi in bergamasco sulla pioggia di fine agosto
La discesa delle temperature è stata vissuta come una liberazione: "Meno mal a n’n’a pödìe piö"
di Vecchio Daino
La maggior parte di noi ha accolto con giustificato sollievo le piogge che hanno spazzato via l’insopportabile calura dei giorni scorsi. Purtroppo, in certi casi, le precipitazioni sono state violente, e hanno anche causato danni. In verità la nostra anima contadina apprezza questo dono del cielo, che pone rimedio alla terra arsa. Ovviamente c’è anche chi recrimina per la paventata fine anticipata dell’estate.
1. La prima aqua de góst la rinfrèsca ’l bósch
Non esiste probabilmente un bergamasco che non conosca questa celebre formula, che associa le prime piogge agostane alla fine della bella stagione. Speriamo che il vaticinio questa volta venga disatteso. [Trad.: La prima acqua di agosto rinfresca il bosco]
2. Meno mal a n’n’a pödìe piö
Le temperature degli ultimi giorni hanno messo a dura prova la nostra già scarsa capacità di sopportare il caldo. Non stupisce quindi che l’acqua dal cielo sia stata accolta come una liberazione. [Trad.: Meno male non ne potevo più]
3. A m’sè amò ’ndré
La quantità d’acqua sembra non bastare mai, e il recupero dei mesi primaverili di siccità sembra impossibile. Consola il fatto che la situazione sia almeno migliore di quella dell’anno scorso. [Trad.: Siamo ancora indietro]
4. L’è assé che la tèche mia
Siamo noti per la nostra impazienza, che al positivo ci porta a essere sempre attivi, al negativo ci fa diventare insofferenti verso ogni fenomeno che duri più di due giorni. [Trad.: Basta che non attacchi]
5. La m’è ’ndàcia bé coi mé kiwi
Gli assetatissimi kiwi sono piante ormai diffuse anche da noi. Chi sa di quanta acqua hanno bisogno, non può che rivolgere un pensiero di gratitudine al cielo. [Trad.: Mi è andata bene con i kiwi]
6. Schìe amò de bagnà l’órt
Anche l’incombenza di bagnare spesso l’orto può trasformarsi, a lungo andare, in un impegno fastidioso, Con gli acquazzoni tre o quattro giorni di tregua ce li siamo guadagnati. [Trad.: Evito di bagnare l'orto]
7. A m’sarài mia zamò ’n ötörno?
La giustificata preoccupazione diffusa è quella di passare dall’estate all’autunno nel breve volgere di quarantotto ore. Il brusco calo di temperatura non è certo rassicurante. [Trad.: Non saremo già in autunno?]
8. Ghe öl óter
I nostri vecchi sanno che una terra assetata e un suolo reso duro dalla siccità primaverile faticano ad assorbire l’acqua. Che, tra l’altro, deve cadere dal cielo con determinate modalità, che escludono l’impatto violento. [Trad.: Ci vuole altro]
9. Staólta i l’à ciamada
Poco inclini a fidarci di ogni forma di previsione che non sia il nostro gomito o ginocchio, stavolta possiamo concedere al servizio meteo il riconoscimento di non aver sbagliato. [Trad.: Stavolta l'hanno chiamata]
10. Quate bale per dò góte
Fa parte del nostro Dna il considerare inevitabili tutti gli eventi atmosferici. Per questo non ci scaldiamo più di tanto, sapendo che la natura non ha certo bisogno dei nostri consigli. [Trad.: Quante storie per due gocce]