Da Frosinone al Monza, da 0 a 100 in una settimana: segnali importanti della Dea

di Fabio Gennari

Gli ultimi 180' minuti di campionato hanno dato segnali molto importanti a tutto il mondo Atalanta. Tra Frosinone e Monza si è visto cosa non deve fare e cosa invece può fare la squadra di Gasperini, una traccia netta da seguire, un'impostazione mentale prima ancora che tecnico-tattica che dovrà essere il punto di riferimento di tutta la stagione. In campionato, in Europa e pure in Coppa Italia. Perché ormai in ogni competizione vale la stessa regola: solo se pareggi atteggiamento e foga agonistica vengono fuori i valori. E l'Atalanta, di valori, ne ha parecchi.

A Frosinone s'è perso per episodi, le occasioni per pareggiare o addirittura vincere ci sono state. I ciociari hanno segnato sfruttando due errori, soprattutto perché hanno creduto nella possibilità di tramutare quegli errori in oro. La Dea ha costruito ma non ha convinto, ha sfiorato il gol ma è arrivata al tiro con fiammate improvvise, quasi per inerzia.

È un esempio formidabile da tenere sempre a mente quando arriveranno partite in cui non girerà tutto come con il Monza: se calano intensità e attenzione, si può perdere con tutte.

Al contrario, l'esordio casalingo con il Monza ha mostrato quello che gli uomini di Gasperini possono fare quando mettono in campo tutto quello che hanno. Tre gol, altrettanti annullati e almeno tre parate decisive di Di Gregorio (su Scamacca nel primo tempo, su Muriel e Holm nel finale) e una manovra avvolgente e travolgente fin dalle prime battute. E il Monza, che non è una squadretta, è stato spazzato via senza troppi complimenti.

Arriveranno ancora momenti difficili, si perderanno altre partite, ma bisogna sempre cercare di essere sul pezzo. Il resto è calcio, fa parte dello sport.