L'inchiesta

Incendio in via Moroni, indagato il titolare della ditta dei lavori. Atto dovuto

Il fascicolo aperto per incendio colposo resta a carico di ignoti. L'iscrizione dell'imprenditore di Brembate serve a permettergli di tutelarsi

Incendio in via Moroni, indagato il titolare della ditta dei lavori. Atto dovuto
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La Procura di Bergamo ha iscritto nel registro degli indagati il titolare della ditta di Brembate, che stava eseguendo alcuni lavori nell'appartamento al terzo piano della palazzina 20 di via Moroni, dalla quale sarebbe partito il rogo  che il 21 agosto scorso ha devastato il tetto tre edifici dichiarati inagibili e provocato una cinquantina di sfollati.

Gli strumenti del cantiere

L'ipotesi di reato contenuta nel fascicolo è incendio colposo, a carico di ignoti.  L’iscrizione del titolare della ditta è un atto dovuto per consentire all’imprenditore di tutelarsi.

Alle indagini, secondo quanto pubblicato stamattina (sabato 9 settembre) da L'Eco di Bergamo mancherebbe ancora la relazione del Nucleo investigativo antincendio, che nei giorni scorsi aveva effettuato un sopralluogo alla palazzina, non ha ancora depositata.

L'indagato era presente quel 21 agosto nell'appartamento dove scaturì l'incendio. Gli inquirenti stanno concentrando l'attenzione su alcuni attrezzi portati dagli operai sul cantiere, in particolare delle lampade e un flessibile, che doveva essere impiegato per tagliare il tetto.

Si sta cercando di capire se in quel frangente si stesse utilizzando lo strumento (motivo per cui si stanno controllando i contatori, per capire se fosse attaccato alla corrente), così come un'eventuale malfunzionamento di una lampada, dato che una vicina avrebbe sentito lamentarsi uno dei dipendenti, che sosteneva avesse un problema.

Accertamenti sulle azioni degli operai

Con il titolare sul posto era presente anche un artigiano, che però non è indagato.

L'incendio sarebbe partito alle 10.30. I due incaricati della ristrutturazione hanno dichiarato che al momento del rogo non avevano ancora iniziato a lavorare e stavano trasferendo gli attrezzi nell'appartamento.

Il pubblico ministero Antonio Pansa, titolare delle indagini, ha chiesto ai carabinieri di verificare se al lavoro ci fossero solo loro due e potrebbe nominare un consulente, per capire se siano state adottate tutte le precauzioni tecniche necessarie per operare in una mansarda in legno.

Va precisato, tuttavia, che le cause del rogo sono ancora in corso di accertamento, quindi qualora si scoprisse che non sono legate ai lavori, quest'ulteriore accertamento sarebbe ritenuto superfluo.

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