Commozione e stupore

Le emozioni degli abitanti del Villaggio degli Sposi dopo aver visto il film sul quartiere

Il 7 settembre, in piazza don Seghezzi, circa duecento persone hanno assistito al corto realizzato dall'associazione Cinevan. Le loro testimonianze

Le emozioni degli abitanti del Villaggio degli Sposi dopo aver visto il film sul quartiere
Pubblicato:

di Camilla Amendola

«Grazie a tutti per esserci stati in questo progetto. Il risultato è molto emozionante e di contenuto. Ancora maggiore il valore di voi, che vi siete messi in gioco e avete provato ad accogliere la vita di altri. Tutti i presenti in piazza hanno apprezzato il carico di positività che questo piccolo film portava con sé. Auguri per ogni progetto futuro!».

Queste sono state le parole di don Matteo Cella, parroco del Villaggio degli sposi, dopo la proiezione - avvenuta la sera di giovedì 7 settembre - in piazza don Seghezzi del documentario Il villaggio degli sposi - Una storia d’amore, realizzato dall’associazione Cinevan di Milano in collaborazione con i ragazzi del quartiere e quelli della scuola di grafica del Patronato San Vincenzo. La proiezione del film è riuscita a radunare nella piazza quasi duecento persone, che hanno applaudito a lungo al termine della proiezione.

Il breve documentario (si tratta di dieci minuti di montaggio) è stato apprezzato da tutti ed è stato un bel momento per la comunità, con grandi e piccini - seduti per terra in prima fila - che hanno potuto vedere un corto che racchiude le storie delle persone del quartiere.

Anna N., 21enne che si è commossa fin dal primo minuto del filmato, ha ammesso di non vedere l’ora di «poter riguardare il filmato appena sarà stato postato su Youtube». Patrizia M., 56 anni, è stata invece molto colpita dal fatto che «non viene raccontata la cronologia degli eventi che hanno portato alla creazione del Villaggio degli Sposi (che di storia ne ha parecchia), ma, piuttosto, spaccati di vita in grado di riassumere all’interno dello stesso spazio non solo diverse fasce di età, ma anche persone diverse che contribuiscono alla creazione di un quartiere unico».

Cinevan 3
Foto 1 di 4
Cinevan 4
Foto 2 di 4
Cinevan 2
Foto 3 di 4
Cinevan
Foto 4 di 4

Anche i registi, Elia Rollier e Luca Cusani, sono stati entusiasti del risultato: «Siamo davvero contenti che sia piaciuto. È stato davvero bellissimo condividere con tutti questa serata». Andrea T., 22 anni, ha ammesso: «Mi è piaciuto molto il documentario, soprattutto perché non era per nulla quello che mi aspettavo. Pensavo si trattasse della storia del quartiere, invece non è stato così. Ho capito una cosa importante: una storia può essere raccontata in tanti modi e non c’è, per forza, il bisogno di raccontare il passato per spiegare il presente».

L’Italia è il Paese in cui ogni via racconta una storia, da ogni finestra potrebbe essere tratto un libro e in cui una strada non è soltanto una strada, ma un crogiolo di ricordi in grado di fornire abbastanza racconti per realizzare un film intero. Insomma, non c’è sempre bisogno di ricordarsi date e nomi altisonanti per comprendere un pezzetto di storia che, inevitabilmente, si incastra in un puzzle più grande, quello della storia del mondo. I primi abitanti del Villaggio degli sposi, infatti, erano gli orfani della Seconda Guerra Mondiale che risiedevano al Patronato San Vincenzo e a cui don Bepo Vavassori diede una casa. Ecco quindi che un quartiere della periferia di Bergamo entra di diritto in una storia più ampia, quella di un conflitto che ha interessato il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone.

Nel caso in cui foste interessati a vedere il corto e non abbiate partecipato all'evento del 7 settembre, è possibile assistere a una seconda proiezione del corto in programma alla Festa del Patronato del 23 settembre.

Seguici sui nostri canali