Il clima al Franchi è sempre torrido, ma gli insulti a Gasperini sono diventati esagerati

di Fabio Gennari

No, non può passare tutto come una cosa normale. E non vale nemmeno il discorso che ormai l'Atalanta è una big e che sono cose che succedono ovunque. Giriamo da anni gli stadi di tutta Italia e quello che accade a Firenze, ogni volta, è davvero esagerato. Qualcosa che andrà avanti anche in futuro se nessuno mette un freno, perché gli sfottò da stadio sono una cosa e gli insulti personali un'altra, ben diversa.

Non può essere normale che un uomo, con tutti i difetti che gli si possono affibbiare, passi i novanta minuti più recupero in panchina a sentire insulti alla madre. Definita a ripetizione... be', avete capito.

Ieri (17 settembre) la serata al Franchi si è scaldata (non solo dal punto di vista meteo) ben prima del fischio d'inizio. Alle 17.50 Gasperini era già stato insultato a gran voce due volte: «Gasperini figlio d...» è il coro partito da un brusio dello stadio (non si parla solo di una zona precisa) e ha avvolto il campo quando ancora non c'era nessuno a battagliare per il pallone. Sono andati avanti, a più riprese, quelli della Fiorentina, insultando più Gasperini e l'Atalanta piuttosto che sostenendo i padroni di casa.

Ognuno è libero di fare quello che vuole, il punto è che ci sono delle regole e qualcuno dovrebbe farle rispettare. Vedremo se gli attenti delegati della Lega, che altrove sono stati molto precisi nel segnalare cori di insulto per questo giocatore o quel tecnico, avranno scritto qualcosa sui loro referti o se, come al solito, tutto finirò con duemila lire di multa e qualche articolo sui giornali.

Insultare la madre di Gasperini, dare al mister del "pezzo di m***a" o ripetere alla noia «Odio l'Atalanta», allo stadio Franchi, è diventato normale. Dicono di ignorare, ma se qualcuno si decidesse a punire forse le cose potrebbero anche cambiare. O forse no?