di Fabio Gennari
Una gara piena di insulti alla madre, alla persona, l’invito «devi morire» e i cori «odio l’Atalanta» valgono cinquemila euro di multa. Lo ha deciso il Giudice Sportivo, Gerardo Mastrandrea, nel pomeriggio di oggi, martedì 19 settembre.
Ancora una volta, si capisce molto bene come allo stadio ci siano insulti e insulti. Niente di nuovo, purtroppo. Una decisione che ribadisce un triste dato di fatto: avanti tifosi avversari, potete scagliarvi contro Gasperini come volete, insultare lui e la sua famiglia come volete, tanto pagherete poco o nulla.
Non che ci si aspettasse qualcosa di diverso, ma il dispositivo con cui il Giudice Sportivo manda in archivio la quarta giornata di campionato è una botta per chi pensava che ci potesse essere una decisione giusta. Equa. Esemplare nel senso pieno del termine. I cinquemila euro di multa sono una vergogna, qualcosa di buttato lì forse solo perché il tecnico in conferenza stampa ci è tornato sopra. Altrimenti sarebbe passato tutto in cavalleria.
Piccola postilla: sono stati puniti i cori contro Gasperini, non quel «Odio l’Atalanta» cantato a tempo di musica più volte. Quello, a quanto pare, si può fare.
Inutile rimuginarci sopra, mangiarsi il fegato: a Firenze le cose vanno così. Una brutta pagina di calcio. Non sul campo ovviamente, dove Fiorentina e Atalanta si sono confrontate e i viola hanno vinto. Gasperini non sarà simpatico a tutti, ma è inconcepibile che ogni volta si assista a un teatrino del genere. E che il Giudice Sportivo di turno, salomonicamente, la chiuda con una punizione “esemplare” al contrario.