Con lo stop di Scamacca, anche Miranchuk diventa prezioso: a Firenze è entrato bene
La presenza in campo nel finale del Franchi è stata importante per rivederlo all'opera. Ora Gasperini gli darà spazio così come a Muriel
di Fabio Gennari
Aleksej Miranchuk, a Firenze, è entrato nel finale di gara quando il risultato era negativo per cercare di dare una mano a pareggiare i conti. Le cose non sono cambiate e la rete di Kouame è rimasta quella del definitivo 3-2, ma i segnali arrivati dal russo raccontano di un ritorno in campo con la maglia della Dea che fa ben sperare per le prossime settimane. A maggior ragione senza Scamacca (nelle prossime ore si capirà di più del suo problema muscolare), la presenza del numero 59 è preziosa.
Miranchuk è stato piazzato da Gasperini sull'esterno destro di centrocampo al posto di Zortea (spostato a sinistra) e ha provato in due o tre situazioni a essere decisivo.
L'unica azione degna di nota del finale di gara porta la sua firma: una palla filtrante quasi al tramonto della partita per de Roon, leggermente lunga, con Scalvini che era poco più in là e poteva forse fare meglio. Resta l'idea, la qualità della scelta è stata importante e anche la giocata fatta bene: peccato per la misura (anche la stanchezza dell'olandese ha influito), ma il segnale è stato buono.
Che giochi da rifinitore o da centravanti atipico, Miranchuk ha qualità e arriva da un campionato, quello con il Torino dell'anno scorso, che lo ha visto giocare 29 volte, mettendo a referto 4 reti e 6 assist: non è ancora il giocatore visto in Russia, ma ora ha un buon torneo di Serie A alle spalle e come alternativa di un reparto offensivo come quello nerazzurro può essere una pedina preziosissima. L'estate passata, il mercato e tutto il resto, in questo momento, non contano più nulla. Deva dare il massimo impegno per la Dea.