Chiusura della Novem Car di Bagnatica: annunciato un altro sciopero per domani
I sindacati chiedono una serie di misure per consentire la ricollocazione dei lavoratori. Settimana prossima il confronto con la Direzione
Dopo la prima mobilitazione di lunedì 18 settembre scorso, in queste ore fra i lavoratori della Novem Car Interior Design di Bagnatica va definendosi il calendario dei prossimi scioperi e delle iniziative contro la chiusura dell’azienda, annunciata per fine anno. A perdere il posto saranno tutti i 97 dipendenti in organico.
Proclamato un altro sciopero
I delegati delle Rappresentanze Sindacali Unitarie di Fillea-Cgil e Filca-Cisl hanno proclamato un nuovo sciopero per domani, 21 settembre, nelle prime quattro ore di ciascun turno, con un presidio dalle 7.30 alle 10 e dalle 14 alle 16, all’ingresso principale di via delle Groane 10 a Bagnatica.
Poi una terza astensione dal lavoro è prevista per lunedì 25 settembre, sempre di quattro ore, con i cancelli dell’azienda presidiati nei medesimi orari. Come già annunciato, mercoledì 27, giorno del nuovo confronto con la Direzione, lo sciopero sarà invece di otto ore con presidio dalle 7.30 in poi a sostegno della trattativa.
Le richieste dei sindacati
«Nel confronto torneremo a chiedere un periodo di ammortizzazione sociale, per attutire quanto possibile l’impatto della chiusura e per accompagnare i lavoratori nella ricerca di una nuova occupazione - hanno dichiarato questa mattina Luciana Fratus della Cgil e Massimo Lamera della Cisl di Bergamo -. Insisteremo sulla cassa integrazione, a proposito della quale la direzione di Novem ha mostrato forte resistenza nell’incontro di lunedì scorso. Chiediamo anche un piano di ricollocazione contestuale all’ammortizzatore, che aiuti soprattutto i più fragili. Poi un incentivo all’esodo dignitoso, da rimodulare in base all’anzianità dei lavoratori. Riteniamo la proposta economica avanzata dall’azienda non accettabile, senza il supporto della cassa integrazione».
Nel frattempo, i sindacati hanno informato dei dettagli della vertenza sia i consiglieri regionali che i parlamentari bergamaschi, per tenere alta l’attenzione e per analizzare tutte le vie possibili da percorrere, per attutire l’impatto occupazionale della crisi.