Ricevevano indebitamente il reddito di cittadinanza, poi “monetizzavano” il beneficio economico sfruttando la complicità di tre commercianti compiacenti (che si tenevano il 10-15 per cento del totale). Le indagini, avviate a febbraio 2021, condotte dai carabinieri del gruppo tutela lavoro di Milano e coordinate dalla procura meneghina, avevano già portato all’arresto (ai domiciliari) di un titolare di un internet point. Ora gli accertamenti sono stati conclusi: 633 le persone denunciate. Il reddito di cittadinanza percepito senza diritto è stato pari a oltre 2 milioni e 300mila euro.
Indagati soprattutto somali
Gli indagati, soprattutto somali, versavano al commerciante l’intero credito della carta senza causa tramite Pos o con pagamenti di utenze intestate agli esercenti, nascondendo la provenienza del denaro. In cambio l’esercente consegnava loro le somme in contanti, trattenendo su ogni transazione una “commissione”.
14 procure coinvolte
Le denunce hanno coinvolto 14 diverse procure (Milano, Cosenza, Bergamo, Napoli, Roma, Brescia, Como, Torino, Lodi, Siracusa, Trapani, Monza, Lecce e Genova), per falsa attestazione del possesso dei requisiti per la corresponsione del beneficio del reddito di cittadinanza e truffa aggravata. Ammonta a circa 413 mila euro la somma di denaro riciclata dagli esercenti.