Foto e parole

La prima di "Raffa in the Sky", ovazione del Teatro Donizetti per un'opera... carina

Grandi applausi per lo spettacolo dedicato alla Carrà, che è ben realizzato e cammina sul filo che divide la semplicità (in positivo) dalla banalità

La prima di "Raffa in the Sky", ovazione del Teatro Donizetti per un'opera... carina
Pubblicato:
Aggiornato:

di Paolo Aresi (foto di Gianfranco Rota)

Alla fine, il Donizetti applaude convinto, si leva qua e là anche qualche «bravi!», applaude e applaude ancora quando Francesco Micheli corre più volte sul palco verso il pubblico tenendo per mano la fila di quelli che hanno lavorato con lui. Questo Raffa in the Sky nella sera della prima, venerdì 29 settembre, è stato un successo. L’apoteosi di un personaggio nazional popolare, il ruolo buono della televisione, l’emancipazione della donna, il diritto a esistere dei gay, il tutto condito in una salsa musicale facile, orecchiabile, basata sulle canzonette di successo di Raffaella Carrà; tutto ben realizzato, in una bella cornice coreografica.

FDT RAffa in the Sky ph Rota GFR_3543
Foto 1 di 6
FDT RAffa in the Sky ph Rota GFR_3580
Foto 2 di 6
FDT RAffa in the Sky ph Rota GFR_3598
Foto 3 di 6
FDT RAffa in the Sky ph Rota GFR_3775
Foto 4 di 6
FDT RAffa in the Sky ph Rota GFR_3842
Foto 5 di 6
FDT RAffa in the Sky ph Rota GFR_3904
Foto 6 di 6

Il confine tra facilità, semplicità, banalità non è mai semplice da definire e lo spettacolo cammina proprio su questo crinale e in alcuni momenti scivola nella banalità, in altri cammina sicuro nel territorio di una semplicità interessante. Alla fine l’opera richiama il musical, ma le voci liriche lo sembrano riportare sulla riva dell’opera buffa, brillante.

La vicenda è molto didascalica, biografica: ripropone i momenti della carriera della Carrà ponendoli in parallelo con la storia e la crisi di una famigliola italiana di quegli anni Sessanta e Settanta. La Carrà nell’opera è una specie di angelo, inviato sulla Terra dal pianeta Arkadia e dal suo re Apollo XI per salvare gli uomini attraverso l’arte, poiché sul pianeta Arkadia sono conservate le anime degli artisti che poi si possono incarnare sulla Terra.

FDT RAffa in the Sky ph Rota GFR_3987
Foto 1 di 6
FDT RAffa in the Sky ph Rota GFR_4014
Foto 2 di 6
FDT RAffa in the Sky ph Rota GFR_4076
Foto 3 di 6
FDT RAffa in the Sky ph Rota GFR_4113
Foto 4 di 6
FDT RAffa in the Sky ph Rota GFR_4120
Foto 5 di 6
FDT RAffa in the Sky ph Rota_8VB0083
Foto 6 di 6

L’idea è francamente parsa un poco debole pur nel suo essere fiabesca. Raffaella comunque nasce nel mondo, vuole fare la ballerina e l’attrice, diventa simbolo di un ruolo nuovo della donna, vuole aiutare le persone a essere se stesse. In parallelo, la famigliola va in forte difficoltà, la moglie Carmela (una brava Carmela Remigio) è stanca di stare prigioniera di lavatrice e fornelli, vuole “andare a lavorare”. Il marito, Vito (un bravo Haris Andrianos) va in crisi. Il figlio Luca (Gaia Petrone, pure apprezzata) scopre di essere un “diverso” ed è crisi profonda pure per lui e anche lui se ne va, prendendo il suo zaino tipicamente fine Anni Settanta. Ma Raffaella (la cantante Chiara Dello Iacovo) alla fine li aiuterà tutti.

FDT RAffa in the Sky ph Rota_8VB0123
Foto 1 di 7
FDT RAffa in the Sky ph Rota_8VB0280
Foto 2 di 7
FDT RAffa in the Sky ph Rota_8VB0368
Foto 3 di 7
FDT RAffa in the Sky ph Rota_8VB0462
Foto 4 di 7
FDT RAffa in the Sky ph Rota_8VB9453
Foto 5 di 7
FDT RAffa in the Sky ph Rota_8VB9631
Foto 6 di 7
FDT RAffa in the Sky ph Rota_8VB9970
Foto 7 di 7

Il Donizetti, con le signore tirate a lustro e qualche spettatore in smoking, con il sindaco Giorgio Gori impeccabile in prima fila insieme alla first lady Cristina tutta luccicante, dicevamo che ha gradito molto questa favola pop che sigilla a nostro avviso una fase della storia di Bergamo, che in questi anni di Gori ha brillato, è cresciuta, ha scoperto il turismo, le case vacanze, ha rifatto il centro, accolto il Pride. Ma che, forse, ha perso un po’ se stessa, il lato buono del suo provincialismo.

Commenti
Utente

…….e ha però scoperto l’orrore del nuovo provincialismo. Con tanto di nani e ballerine. E di circo che lascerà distrutto il campo della Fara….

Seguici sui nostri canali