Processo in Corte d'Assise per i quattro imputati dell'omicidio dell'imprenditore Bonomelli
Volevano solo stordirlo e poi derubarlo è la versione condivisa dai quattro. Che, date le aggravanti, non possono chiedere il rito abbreviato
Andranno a processo in corte d'Assise i quattro imputati per l'omicidio di Angelo Bonomelli, imprenditore ottantenne fondatore e proprietario, oltre che di un'agenzia di onoranze funebri, della struttura Villa Ortensie a Sant'Omobono Terme. L'ottantenne venne trovato morto lo scorso 8 novembre.
La dinamica
Come hanno appurato le indagini degli inquirenti, lunedì (7 novembre) i quattro hanno sciolto delle benzodiazepine nel the freddo che hanno poi offerto a Bonomelli in un bar di Entratico. Le telecamere di sorveglianza visionate dagli inquirenti hanno colto il momento in cui Bonomelli s'è accasciato al suolo. A quel punto, i quattro - Matteo Gherardi (33 anni), il padre Luigi (68 anni), la fidanzata Jasmine Gervasoni (23 anni) e l'amico Omar Poretti (24 anni) - hanno caricato Bonomelli sulla sua macchina e lo hanno portato in un parcheggio nella zona industriale del paese.
No al rito abbreviato
Data la dinamica, ai quattro sono state date le aggravanti dei futili o abietti motivi, oltre che dell'uso di sostanze venefiche, che sono da ergastolo quindi non permettono il rito abbreviato con lo sconto di pena. A tutti e quattro è contestata anche la rapina, come scopo del delitto, di un orologio d'oro, un telefono e 120 euro che Bonomelli aveva con sé. Tutti e quattro, interrogati, avevano dato la stessa versione: la loro intenzione era stordire Bonomelli con il narcotizzante e poi derubarlo, non ucciderlo.