In dieci partite ufficiali, tre sconfitte ma tanti motivi per guardare avanti con fiducia
Servono nervi saldi e razionalità, chiaro che le sconfitte danno fastidio ma il cammino è ancora molto lungo e bisogna tenere botta
di Fabio Gennari
Il 3-2 subito in casa della Lazio chiude un filotto di sette gare in ventidue giorni che, considerando anche le prime tre giornate di campionato, raccontano di un sesto posto in campionato e un percorso netto in Europa League con il primo posto del girone a quota 6 punti.
Considerando che ci sono già state le sfide contro Fiorentina, Juventus, Sporting Lisbona e Lazio, i motivi di soddisfazione non mancano in casa Atalanta, anche e soprattutto perché la squadra è stata rifondata in attacco e ha dovuto già fare i conti con una serie non indifferente di problemi fisici. Qualcosa che interessa tutti, certo, ma che non si può ignorare.
Le tre sconfitte contro Frosinone (12 punti), Fiorentina (14 punti) e Lazio (10 punti) sono fastidiose perché arrivate a causa di errori individuali o autogol. Certo, il secondo gol della Lazio è una bella azione, ma in altre situazioni ci sono state davvero grandi disattenzioni. Succede, ovviamente. Il campionato è lungo e siamo in piena linea con gli obiettivi (un posto in Europa), in Europa League si gioca su sei gare e le prime due vittorie raccontano di un percorso che è completamente nelle mani dei bergamaschi. Tutto da giocare, con grande fiducia.
Dal punto di vista difensivo, gli 8 gol presi in otto partite valgono una media inferiore ai 40 in stagione (sarebbe un bel risultato) mentre con 13 reti fatte la proiezione è di oltre 61 gol realizzati. Tocca aumentare i giri per arrivare in Europa? Certo. Ma ci sono Scamacca da recuperare nella miglior condizione e Tourè ancora da vedere, con una Dea che in campionato ha portato in gol 9 calciatori diversi, che diventano 11 considerando l’Europa League. Siamo a inizio ottobre, le sconfitte sono fastidiose ma ora non è il momento di giudicare. Solo di continuare a camminare. Anzi, possibilmente correre.