L’Atalanta non ha mezze misure: in campionato, quando prende gol, esce sconfitta

di Fabio Gennari

Il dato è tanto negativo quanto sorprendente e riguarda le reti subite: nelle prime otto giornate di campionato, la formazione orobica ha subito otto reti concentrate in tre partite (cinque sono i clean sheet strappati contro Sassuolo, Monza, Verona, Cagliari e Juvnetus) e tutte le volte che Musso o Carnesecchi hanno dovuto raccogliere palloni in fondo al sacco è successo che al fischio finale sono arrivate delle sconfitte. Sempre di misura, una volta con un mancato aggancio al 2-2 (sul campo del Frosinone) e due volte perdendo 3-2 nel finale.

Un primo aspetto che si evidenzia, pensando ai 3-2 subiti da Fiorentina e Lazio, è che raggiunto il pareggio per 2-2 in rimonta, la squadra di Gasperini cerca fino alla fine il successo accettando il rischio di perdere.

Le reti di Kouamè a Firenze e Vecino a Roma sono arrivate quando addirittura si pensava che con un colpo di coda la squadra potesse arrivare al successo. Peccato perché oggi, quei due pareggi, significherebbero quarto posto con la Fiorentina a quota 15 e Lazio a -7. Invece le cose sono molto diverse e tocca ragionare in altro modo.

In ultima analisi, gli errori individuali. Vero che la realizzazione dei gol avversari, di solito, è sempre collegata a un qualche errore di gestione da parte della Dea, ma è altrettanto evidente che ci sono errori ed errori. Quelli commessi a Frosinone e Firenze sono stati davvero banali. A questi va aggiunto l’autogol di De Ketelaere e il pasticcio sulla rete di Vecino contro la Lazio: diciamo che almeno sei o sette gol sono arrivati per errori decisivi da parte degli uomini di Gasperini.

Visto il rendimento nelle gara da clean sheet, tutto fa pensare a problemi di concentrazione: recuperarla al massimo, anche dopo fatiche come quella di Lisbona, non è mai semplice.