Il Sentierone rinnovato mette a proprio agio i Mercatanti
Tanta gente fin dalle prime ore della manifestazione. Gli spazi estesi ben si adattano ai 110 espositori con tavolate al seguito
Il sole bacia le belle manifestazioni in centro. Così oggi, per il ritorno di Mercatanti in Fiera, il cuore di Bergamo si è trasformato in un largo sorriso: già tante persone hanno voluto toccare con mano (e gustare) le proposte di questa edizione.
C’è da dire che il Sentierone rinnovato (l’anno scorso c’era ancora il cantiere in piazza Matteotti) sembra fatto apposta per ospitare i Mercatanti. Gli spazi estesi ben si adattano a 110 espositori con tavolate al seguito. Nei momenti di massimo afflusso, forse, anche l’effetto imbuto degli anni scorsi sarà limitato.
Di prima mattina le “bancarelle europee”, come ancora le chiama qualcuno, sono spuntate come funghi ai bordi della passeggiata. Resteranno fino a domenica 15. È una specie di bella tradizione che si ripete pressoché identica, perché gli ambulanti presenti sono praticamente sempre gli stessi (con l’aggiunta dello stand indiano, e non solo), spesso nella stessa posizione. E del resto squadra che vince non si cambia, verrebbe da dire. Alcuni banchetti si fanno notare per il brand che fa sorridere, come “PolpoSition”, evidentemente dedicato al polpo (alla brace). I prezzi? Altini, perché un kurtos (il cannolo ungherese) viene 10 euro e un piatto non troppo abbondante di paella 14, ma non ci risulta ci siano stati ritocchi significativi rispetto allo scorso anno.
La rinnovata disponibilità di spazi più ampi ha permesso il ritorno di operatori assenti nelle ultime edizioni, come i cioccolatini dal Belgio, il fritto misto di pesce dalla Liguria e i prodotti in ambra naturale dalla Polonia. Immancabili invece i biscotti bretoni, i brezel austriaci, la birra ceca, le crêpes olandesi e le ceramiche inglesi e lituane. Come la scorsa edizione piazza Dante è ricoperta dai tulipani (e compagnia) dell’Olanda: quella dei bulbi è un’altra delle presenze immancabili della manifestazione.
Un appunto finale, per ridere: tutti a lamentarsi se il monumento di Donizetti diventa una spiaggia per una notte, mentre se viene “spedito” per 4 giorni a Copabacana, tutto tace.