Roberta e Amelia, padrona e cane che da Mozzo hanno raggiunto la cima del mondo
Roberta Magno e la sua parson russel terrier hanno conquistato il gradino più alto del podio nell’agility dog, disciplina a ostacoli per cani
di Dino Ubiali
Passeggiando per i parchi di Mozzo, capita spesso di incontrare cani al guinzaglio per la consueta sgambatina giornaliera. Ma pochi sanno che per i parchi del Pascoletto si aggira anche un cane speciale: il campione del mondo 2023 di agility dog. Un simpatico parson russell terrier di sette anni, Amelia – detta Dory – che insieme alla sua padrona Roberta ogni giorno si bea degli angoli caratteristici del paese.
«Sin da piccola nella mia vita c'è sempre stata la presenza di un cane – racconta Roberta Magno, residente al Pascoletto –. Dal primo pastore bergamasco Trottola (avevo solo cinque anni quando le ho dato questo nome) regalatomi da mio nonno, a tutti i trovatelli che insieme ai miei genitori portavamo a casa. Sheila, papà jack russell e madre simil pinscher, è stato il primo cane del cuore, è da lei che è nata la mia passione per i terrier. Nel 2009 entra a far parte della mia vita Daisy, meticcia di jack russell e grazie a lei entro nel mondo dell’agility dog, iniziando gare e vari stage».
«Nel 2017 arriva Amelia, detta Dory, parson russell terrier, una tipetta tutta sprint che cambia la mia visione di preparazione del cane. Grazie a questa simpatica canaglia mi avvicino al mondo degli sport acquatici e in pochissimo tempo raggiungiamo il primo grado sia nel freestyle che nello speedwater. Anche con Daisy, che si è guadagnata la pensione nell’agility, raggiungiamo il primo grado in entrambe le discipline».
Roberta, impiegata in un'azienda di informatica, alterna il lavoro all’addestramento di Amelia. La sua famiglia ha una azienda agricola e già da piccola nutriva una passione per i cavalli e il salto a ostacoli. Quello che poi ha interpretato con i suoi cani nella disciplina sportiva che l’ha laureata, con Amelia, campionessa mondiale. L'agility dog è uno sport cinofilo che consiste in un percorso ad ostacoli (da un minimo di quindici ad un massimo di ventidue) ispirato al percorso ippico nel quale il cane deve affrontarli nell'ordine previsto, possibilmente senza ricevere penalità e nel minor tempo possibile (...)