Non solo scarpe

Deichmann a Oriocenter, il negozio che è anche centro di primo ascolto per vittime di violenza

Il personale ha seguito appositi corsi di formazione guidati dai volontari dell'Associazione Scarpetta Rossa. Nei casi più gravi, verranno avvisati i Carabinieri

Deichmann a Oriocenter, il negozio che è anche centro di primo ascolto per vittime di violenza
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Da lunedì 9 ottobre è in corso un’importante iniziativa proposta da Deichmann, noto brand di calzature presente anche a Oriocenter e che ha deciso di utilizzare i suoi negozi italiani come centri di primo ascolto per dare un appoggio concreto alle donne in difficoltà.

Si tratta di una iniziativa a tutto campo, che ha visto il personale dei negozi, compreso quello del mall bergamasco, svolgere degli appositi corsi di formazione guidati dai volontari dell’Associazione Scarpetta Rossa, che dal 2014 compie sforzi incredibili per contrastare attraverso iniziative concrete la violenza contro le donne. A ogni dipendente è richiesto quindi di supportare eventuali richieste di aiuto di persone in difficoltà che si rivolgono direttamente al negozio, raccogliendo e trasmettendo la richiesta tempestivamente ai contatti di Scarpetta Rossa. A sua volta, l’associazione provvederà a rimettersi in contatto con la persona che ha chiesto aiuto per supportarla gratuitamente nel modo più opportuno.

Al personale non è quindi chiesto di intervenire direttamente, ma di fare da tramite con il personale dell’associazione, che, operando in Italia da oltre dieci anni, ha già aiutato decine di donne con il supporto di professionisti di diversi settori. Solo qualora la persona lo richiedesse in modo diretto o la situazione lo rendesse necessario, il personale attiverà un iter di emergenza contattando direttamente la più vicina caserma dei Carabinieri. Per questo motivo, tutte le caserme di competenza sono già stata avvisate.

Un’iniziativa seria e strutturata che, per quanto apparentemente semplice, potrà fare la differenza per tante persone, banalmente a partire dal conforto che può dare la sola consapevolezza dell’esistenza di uno spazio sicuro in un luogo come può essere un centro commerciale per una persona che non si sente protetta o non sa a chi rivolgersi. Si tratta di una proposta che richiede una grande sensibilità e altrettante competenze: entrambe qualità che l’Associazione Scarpetta Rossa ha sempre mostrato di possedere.

Nel 2014, l’associazione era un gruppo di amici che, per lo più mossi da esperienze personali, si chiedevano cosa potessero fare per stare vicino a persone che stessero vivendo difficoltà legate alla violenza di genere, e che da allora non hanno mai smesso di cercare risposte dove altri non vedono nemmeno le domande. Hanno scelto un approccio quotidiano, fatto di accorgimenti capillari e soluzioni accessibili, dando particolare attenzione all’aspetto psicologico, al dialogo e al confronto: tra i servizi offerti dall’associazione ci sono, ad esempio, corsi di autodifesa e consulenze legali e psicologiche, oltre che case rifugio e alloggi temporanei.

 

Oltre all’aiuto concreto, l’associazione propone anche iniziative più simboliche, legate a campagne informative (ad esempio il progetto “panchine rosse”, presente in diversi Comuni) volte sia alla sensibilizzazione di chi non comprende o non è direttamente coinvolto da problemi di questo tipo, sia a raggiungere più facilmente le persone che hanno bisogno di aiuto ma non sanno a chi rivolgersi.

Dal canto suo, anche il marchio Deichmann si è sempre distinto per la sua attenzione alle tematiche sociali, cercando di sfruttare il suo status di brand conosciuto e apprezzato in tutto il mondo per veicolare messaggi e offrire iniziative concrete su vari fronti. La collaborazione tra le due realtà si inserisce dunque in un progetto di aiuto che Deichmann porta avanti da oltre mezzo secolo, sia in Europa che nei Paesi dell’Africa e dell’India.

La prima pagina della storia di Deichmann risale all’inizio del secolo scorso, quando l’allora venticinquenne Heinrich Deichmann avviò - nel 1913 - la sua attività di calzolaio nell’odierna città di Essen (allora Borbeck). L’espansione dell’attività ha coinvolto prima il bacino della Ruhr, poi l’intera Germania. Dopo la morte del fondatore, avvenuta nel 1940, la società è passata sotto il controllo della moglie Julie prima e delle quattro figlie della coppia in un secondo momento. Il brand ha cambiato, tra le altre cose, il modo di vendere le scarpe: da Deichmann è nata infatti l’idea del negozio rack room, dove le calzature messe sugli scaffali possono essere provate liberamente.

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