Incassavano contributi pubblici perché falsi poveri: denunciati due italiani e uno straniero a Caravaggio
I controlli incrociati dell’ufficio Servizi sociali e della Polizia locale hanno portato alla denuncia di tre persone che avevano dichiarato falsi requisiti
I controlli incrociati dell’ufficio Servizi sociali e della Polizia locale hanno portato alla denuncia di due cittadini italiani e di uno straniero, che hanno dichiarato requisiti falsi: pizzicati, a Caravaggio, tre "furbetti" (o meglio truffatori) che incassavano contributi pubblici senza averne i requisiti.
Falsi poveri beccati dai controlli
Il Comune controlla con rigore che tutte le richieste presentate per ottenere sostegni economici ad integrazione del reddito famigliare rispettino i requisiti previsti dalla legge. L’attività in questi ultimi anni si è concentrata sul reddito di cittadinanza e da quest’anno sulla carta solidale MASAF, ovvero la carta nominativa e prepagata con la quale il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste (NASAF) ha accreditato l’importo di 382,50 euro per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità a chi ha un reddito Isee non superiore ai 15mila euro.
"L’ Ufficio servizi sociali effettua la verifica della dichiarazione Isee, controllando la coerenza tra la dichiarazione sostitutiva unica presentata dal richiedente all’Inps e l’anagrafica presente nella banca dati comunale - fanno sapere dal Municipio - Se vengono riscontrate difformità e incoerenze l’ufficio invia una segnalazione formale alla Polizia locale. Questa acquisisce ulteriori elementi dalla Guardia di Finanza e se la falsità della dichiarazione viene accertata procede all’inoltro della segnalazione alla Procura attraverso l’apposito portale".
Tre denunciati
I controlli incrociati hanno portato alla denuncia di due italiani e uno straniero: i reati che sono stati loro contestati sono il falso ideologico e, se il soggetto è riuscito a percepire delle somme di denaro, l’indebita percezione di erogazioni pubbliche. Rischiano fino due anni di reclusione per il falso ideologico e da sei mesi a tre anni per la falsa indebita percezione di erogazioni pubbliche, con restituzione degli importi percepiti.
Tutte le richieste di reddito di cittadinanza presentate sono risultate conformi ai requisiti di legge, a differenza dello scorso anno quando la verifica ha portato alla denuncia di sei persone che avevano presentato false dichiarazioni.
"I servizi sociali e la Polizia locale, che hanno collaborato con la Guardia di Finanza, hanno ricevuto dall’Amministrazione l’incarico di svolgere l’attività di controllo non a campione ma su tutte le richieste che pervengono - ha spiegato il sindaco Claudio Bolandrini - Riteniamo infatti importante che le risorse ad integrazione del reddito famigliare vadano ai concittadini in difficoltà che ne hanno realmente bisogno, anche perché purtroppo non sono illimitate. Grazie anche a questi accertamenti la percentuale delle persone che cercano di percepire indebitamente contributi pubblici con dichiarazioni false è estremamente contenuta e in progressiva diminuzione".