La ciliegina sul rinnovo del Gasp e sul compleanno della Dea
di Xavier Jacobelli
Ogni volta che l'Atalanta incontra il Genoa, per Gasperini si gioca sempre la partita del cuore. Non potrebbe essere altrimenti, rammentando le 297 partite sulla panchina del Grifone che Gian Piero portò dalla B alla qualificazione europea.
L'incontro di Bergamo si è disputato all'indomani del prolungamento contrattuale sino al 2025, che legherà l'allenatore piemontese alla Dea per nove stagioni consecutive, collocandolo al secondo posto dietro a Trapattoni nella classifica italiana della fedeltà alla stessa squadra e, in Europa, eguagliando Guardiola, al City dal 2016 e al City legato sino al 2025 (i capolisti sono Diego Pablo Simeone con l'Atletico e Christian Streich con il Friburgo, entrambi in carica dal 2011).
Gasperini non poteva festeggiare nel modo migliore il riconoscimento professionale e personale tributatogli da Antonio e Luca Percassi, Stephen Pagliuca, tutti e tre comprensibilmente felici in tribuna dopo il quarto successo casalingo inanellato dai nerazzurri fra campionato ed Europa League. Il bilancio atalantino al Gewiss è da marcia scudetto: 4 vittorie, 1 pareggio, 9 gol segnati, 0 subiti. Lo Stadium è diventato Fort Atalanta, i gol di Lookman ed Ederson che ha già segnato il triplo rispetto alla prima stagione bergamasca, hanno sigillato una vittoria molto preziosa. Nel finale, sull'1-0, Carnesecchi ha evitato il pareggio di Puscas con una parata degna della sua giovane fama, a conferma di quanto l'alternanza con Musso giovi a entrambi.
Anche il Genoa ha un portiere sugli scudi: Leali ha negato almeno tre volte il gol agli avversari e, in una circostanza, il guizzo di Scalvini è stato respinto dal palo. Le prodezze dell'estremo difensore non sono bastate ai rossoblù per dribblare la quinta sconfitta stagionale, tuttavia, considerate le pesanti assenze e il piglio con il quale i suoi giocatori si sono battuti a Bergamo, Gilardino può guardare al futuro con pragmatico ottimismo. Soprattutto se recupererà un attaccante del calibro di Retegui, che manca tanto a Gudmundsson.
L'allievo di Gasperini aveva cercato di imbrigliare il maestro con un muro tatticamente ben costruito, tanto da chiudere il primo tempo a reti inviolate. Il maestro ha sterzato all'inizio della ripresa, inserendo Miranchuk al posto di De Ketelaere, bisognoso di rifiatare. Il russo è entrato subito nel vivo nel gioco e ha dato il via all'azione che ha sbloccato la gara, imbeccando Scamacca che ha imbeccato Lookman, la cui prodezza da terra è stata encomiabile e poi ratificata dal Var. Scamacca è in costante progresso: volitivo, grintoso, sempre alla ricerca, anche spettacolare del gol, anche di tacco. Ci ha provato e riprovato il centravanti della Nazionale. Ritenterà, mentre cresce l'intesa con Lookman.
Per l'Atalanta, sesta in classifica e capolista del proprio girone in Europa League, la settimana dei suoi 116 anni non poteva chiudersi in un modo migliore.