Nuova frontiera

Anche vincere di misura diventa una risorsa: l'Atalanta può e deve migliorare

La squadra di Gasperini va forte se c'è da costruire e recuperare, ma deve imparare a gestire il vantaggio con mestiere e personalità

Anche vincere di misura diventa una risorsa: l'Atalanta può e deve migliorare
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di Fabio Gennari

Delle sette vittorie stagionali (in dodici partite) conquistate dai bergamaschi tra campionato ed Europa League, solo due sono arrivate con un solo gol di scarto: lo 0-1 di Verona e l'1-2 di Lisbona. Nelle altre sfide, la squadra di Gasperini ha chiuso sempre con almeno due reti di vantaggio.

Va poi detto che non sempre il risultato è stato blindato per tempo: domenica scorsa contro il Genoa, ad esempio, prima del raddoppio di Ederson c'è stata una super parata di Carnesecchi che ha salvato il risultato.

La gestione di una partita che si è messa bene e che presenta evidenti vantaggi (come quella di Graz, che vedeva la Dea avanti di un gol e con l'uomo in più) è una caratteristica delle squadre di alto livello, basta pensare alla Juventus di Allegri e alle famose vittorie di "corto muso". Lo spettacolo viene meno, certo, ma chiudere a chiave la porta e gestire il pallone con un buon possesso e abbassando i ritmi diventa una strategia che, se usata con intelligenza, aiuta a portare a casa le gare senza assilli.

L'Atalanta ha molti pregi, ma ormai è conclamato che nel momento in cui c'è bisogno di entrare nella modalità di gestione del punteggio non sempre le cose vanno come si spera. A Graz, la Dea ha preso alcune ripartenze in superiorità numerica, non ha praticamente mai tirato pericolosamente verso la porta avversaria sull'1-2 e con il pareggio dei padroni di casa e ancora un quarto d'ora abbondante (recupero compreso) a disposizione sono arrivate zero occasioni.

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