Caso Bossetti, il 20 novembre l'udienza per visionare i reperti sull'omicidio di Yara
Non potranno essere toccati e saranno vietate foto e riprese. I difensori del condannato chiederanno con ogni probabilità di poterli analizzare
L'udienza con la Corte d'Assise per visionare i reperti raccolti durante le indagini per l'omicidio di Yara Gambirasio è stata fissata. Si terrà il 20 novembre, quando un carabiniere e un poliziotto andranno nell'ufficio corpi di reato a prendere i reperti e li porteranno in aula. Lì ne verranno tolti i sigilli e poi rimessi, dopo l'«ostensione» del materiale.
Come avverrà la visione del materiale
L'udienza del 20 novembre è la conseguenza della decisione della Corte di Cassazione di accettare la richiesta dei legali di Massimo Bossetti di poter accedere ai reperti raccolti durante le indagini per l'omicidio di Yara Gambirasio.
Come specifica il Corriere Bergamo, l'«ostensione» dei reperti avverrà sotto stretto controllo. Non potranno essere toccati e saranno vietate anche le foto e le riprese. Inoltre, tutte le operazioni verranno videoregistrate dai sistemi del tribunale. Ci saranno i legali di Bossetti, ma non Bossetti stesso, dato che è un tipo di udienza al quale non può partecipare; ci sarà la Procura e ci saranno i legali Enrico Pelillo e Andrea Pezzotta per i genitori di Yara.
Cosa succederà poi?
Da tempo i legali di Bossetti chiedevano di prendere visione e conoscere lo stato di conservazione del materiale genetico conservato prima all'ospedale San Raffaele di Milano, poi sequestrato dalla Procura di Bergamo e infine trasportato nell'Ufficio Corpi di Reato del Palazzo di Giustizia.
L'udienza del 20 novembre dovrebbe filare liscia, ma tutto si gioca sul passo successivo. Si può dare per scontato che i legali di Bossetti chiederanno di poter analizzare i reperti. Lo conferma lo stesso avvocato difensore Claudio Salvagni al Corriere Bergamo: «Sì, al 99 per cento. Per ora, il 20 novembre vorrò visionare che cosa c'è e come è stato custodito e se ci sono dei "buchi", cioè reperti mancanti». È presto invece per parlare di vera e propria revisione.