"Quel mattino a Lampedusa", Vito Fiorino racconta il tragico naufragio di migranti
Prende il via oggi (9 novembre) la Settimana Interculturale: letture sceniche e il ricordo dal vivo della tragedia del 3 ottobre 2013
di Giambattista Gherardi
Il ricordo di un’immane tragedia del mare e della disperazione, ma anche la volontà di motivare il dialogo nelle comunità della Val Gandino, pregando per la pace. Stasera (9 novembre), alle 20.45, prende il via nell’Auditorium della Biblioteca Comunale di Gandino il ciclo di incontri interculturali promosso dall’Amministrazione comunale in collaborazione con la Consulta Multiculturale, le parrocchie e la Caritas dell’Unità Pastorale di Gandino.
La serata inaugurale delle attività (che si protrarranno sino al 16 novembre) proporrà Quel mattino a Lampedusa, una lettura scenica che ricorda il decennale della tragedia del 3 ottobre 2013, quando un barcone di migranti partito dalla Libia naufragò al largo di Lampedusa. Furono accertati 368 morti, ma decine sono tuttora i dispersi. La serata è imperniata sui testi di Antonio Umberto Riccò, proposti da Paolo Piccoli (voce e chitarra) e Francesco Moro (fisarmonica) su musiche di Francesco Impastato. Un racconto costruito attraverso le dichiarazioni di profughi, turisti, lampedusani e Guardia Costiera.
Sarà arricchito dal vivo dalla testimonianza di Vito Fiorino, falegname e pescatore che quel giorno si trovava in rada in attesa dell’alba per uscire a pesca. «Quelle urla che salivano dall’acqua - disse - mi sembravano gabbiani, invece erano uomini».
I profughi erano in acqua da ore e, senza pensarci due volte, Fiorino cominciò a issare a bordo con l’aiuto di un amico quante più persone possibili, fino a rischiare il ribaltamento dell’imbarcazione. Riportò a terra, sane e salve, 47 persone. Ha ancora contatti con i migranti eritrei soccorsi, che oggi lo chiamano “papà” e che annualmente tornano per ricordare e ringraziare. All’indomani della serata in Biblioteca, Vito Fiorino proporrà la propria testimonianza anche ai ragazzi delle scuole medie dell’istituto Comprensivo di Gandino.
Sabato 11 novembre, alle 19, in Oratorio a Gandino verrà poi proposto un momento di preghiera interconfessionale per la pace cui hanno aderito, nell’ambito della Settimana della Carità, anche il Centro Culturale Islamico Valle Seriana e l’Ufficio per la pastorale interreligiosa della Curia di Bergamo. A seguire, sempre in oratorio a Gandino, per tutte le famiglie residenti in Val Gandino verrà riproposta la Cena Multiculturale, con cibi italiani ed etnici. Si tratta di un’iniziativa che negli anni ha riscosso crescenti consensi, proposta in diversi oratori e spesso accompagnata da testimonianze dal vivo.
«La pandemia - spiegano gli organizzatori - aveva imposto uno stop forzato, ma ora abbiamo deciso di riprendere un’importante occasione di dialogo. L’idea è semplice e per questo apprezzata: i cittadini delle varie etnie presenti nei paesi della Valle preparano alcuni piatti tipici dei loro paesi di provenienza (Senegal, Marocco, Guatemala, Messico, Ucraina, ecc.) condividendoli con tutti i presenti unitamente a specialità della Valle».
Da queste esperienze sono nate negli anni anche serate “a tema” in occasione delle feste oratoriane e un corso di cucina dedicato proprio alle diverse specialità “d’importazione”. Punto di riferimento essenziale al fianco della Caritas è stata in questi anni la Consulta degli Stranieri, nata nel 2004 in seno al Comune di Gandino e dallo scorso anno evolutasi in Consulta Multiculturale. È presieduta da Ndong Wally (Senegal), cui si affiancano Roshkulets Yana (Ucraina), Fattouh Tamer M.M.A. (Egitto), Lamhanchi Abdessamad (Marocco), Mbow Fatou Charlotte (Senegal), Zhang Yu (Cina). L’assessore Laura Pezzotta è membro di diritto come rappresentante del Comune, Tuin Malhas (Armenia) esercita le funzioni di segretario e supportano l’attività anche Jean Marie Mendy e Marcel Bampoki (Senegal).
«La Consulta Interculturale - sottolinea Pezzotta - punta sulla valorizzazione dell'interscambio culturale, sicuro fondamento per una società sana, curiosa, attenta al cambiamento, consapevolmente inserita in un mondo che non consente di chiudersi tra i confini limitanti di una visione univoca. I criteri di composizione assicurano la presenza del maggior numero possibile di nazionalità (italiana compresa) e la rappresentanza di entrambi i sessi».
Giovedì 16 novembre, alle 20.45 nell’Auditorium della Biblioteca, il ciclo di incontri si chiuderà con la conferenza “Le rotte migratorie…delitto di esistenza”, cui porteranno il proprio contributo Simona Forlini dell’Associazione Mesa Popular odv e Lidia Palma di “Le Veglie, contro le morti in mare”. Moderatore sarà il giornalista Andrea Valesini, caporedattore de L’Eco di Bergamo.