A oggi, l'Europa League ha portato all'Atalanta introiti per circa 11 milioni di euro

di Fabio Gennari

Quanto vale, economicamente parlando, la partecipazione all'Europa League? È risaputo che rispetto alla Champions gli introiti siano molto minori, ma, volendo fare un calcolo parziale, si può dire che la società orobica - che finora ha conquistato 10 punti nel girone, frutto di tre vittorie e un pareggio -, grazie a qualificazione ai gironi, ranking, punti conquistati sul campo e passaggio del turno già ipotecato, ha raccolto circa 11 milioni di euro. E questo con il market pool, ovvero la quota di introiti commerciali, ancora da calcolare. Quindi da aggiungere.

L'accesso ai gironi di Europa League vale 3,63 milioni di euro, poi ci sono premi pari a circa 210 mila euro a punto (quindi, per l'Atalanta, siamo a 2,1 milioni di euro); la qualificazione al prossimo turno da seconda, già sicura, vale 550 mila euro, mentre vincendo il girone si aggiungono altri 550 mila euro.

A oggi, i premi di partecipazione e risultati toccano quindi 6,28 milioni di euro, che possono diventare 6,83 milioni in caso di primo posto. A questa quota si aggiunge poi la quota "ranking", che per la Dea vale poco più di 3,4 milioni di euro (132 mila euro di coefficiente singolo moltiplicato per le posizioni dall'ultima alla settima).

L'Atalanta prima nel girone con un pareggio otterrebbe quindi 10,44 milioni di euro, mentre per ogni punto aggiuntivo sarebbero ulteriori 210 mila euro. L'accesso agli ottavi vale altri 1,2 milioni di euro. Il percorso successivo, sempre ricordando il market pool, che è però calcolabile più avanti e dipende anche da cosa fanno le altre italiane, prevede step di premi per ogni passaggio del turno: il passaggio ai quarti vale 1,8 milioni, la semifinale 2,8 milioni, la finale 4,6 milioni e vincere (oltra al passaggio in Champions per l'anno prossimo) porterebbe altri 4 milioni di premio supplementare.