A Seriate hanno detto no ai supermercati, ma c'è subito un'eccezione...
Approvata la variante, i limiti sono stati però derogati nel caso di via Italia. Leo: «Non potevamo fermarci a 500 metri quadrati»

di Marta Belotti
Ora è ufficiale: con l’approvazione del Piano del commercio a Seriate strutture della grande distribuzione non possono più aprire e vengono posti limiti stringenti a quelli di media distribuzione. È questo l’effetto principale dell’approvazione della variante 1 al Piano di Governo del Territorio riguardante la componente economica e commerciale, adottata lo scorso 20 febbraio in sede di Consiglio comunale e approvata definitivamente lunedì scorso, il 13 novembre.
«Si fa i duri, ma poi alla prima richiesta si cede subito», è stato l’intervento sibillino di Paolo Michele Finazzi, della minoranza 24068, che non ha potuto far a meno di notare come una delle osservazioni approvate contestualmente al piano riguardasse proprio il permesso di derogare ai limiti appena stabiliti per la media distribuzione.
Tradotto, significa che all’idea generale di limitare la media distribuzione l’amministrazione ha deciso di fare un’eccezione, quella che riguarda la costruzione di un polo commerciale lì dove un tempo c’era la vecchia Legler.
«Alla base c’è la volontà di dare l’opportunità di tornare a vivere a un immobile degradato e in una zona che versava in stato di abbandono da troppo tempo - è intervenuto a difesa dell’amministrazione comunale è intervenuto il consigliere Antonio Gusmaroli -. L’area complessiva sarà di 750 metri quadrati, esattamente come di 750 metri quadrati era l’edificio pre-esistente. I proprietari hanno fatto un’osservazione, che abbiamo deciso di accogliere, per poter eventualmente ripristinare lì un’attività di tipo commerciale».
A confermare quanto detto dal consigliere e passare dalla politica agli aspetti tecnici, si è aggiunta la voce dell’architetto Domenico Leo: «Non è che abbiamo fatto una variante ad hoc per avvantaggiare qualcuno, ma semplicemente non potevamo fermarci a cinquecento metri quadrati - perché questo sarebbe il limite -, ma è stato logico aumentare la superficie limite di questi 250 metri necessari a coprire tutto l’immobile».
La decisione dell’amministrazione viene quindi da (...)