Il senzatetto a cui han donato una roulotte: «Ho perso tutto, ma qui ho trovato la generosità»
Manuele Bornati da tre anni vive fuori dal Conad di via Carducci. Un anonimo benefattore gli ha donato una roulotte, diventata la sua nuova casa
di Clara Scarpellini
Per tre anni, Manuele Bornati ha vissuto qui, tra i corridoi del Conad di via Carducci e i tendoni del vicino autolavaggio, dormendo su una brandina. Chissà quante volte, se frequentate il posto, siete passati vicini a questo simpatico milanese di 55 anni che tutti i pomeriggi si siede sulla panchina davanti alla lavanderia ad attendere che qualcuno gli doni qualche spicciolo. O, semplicemente, faccia due chiacchiere con lui.
Ora però le cose sono un po’ cambiate: dopo quasi vent’anni di vita in strada, Bornati ha una casa. Un anonimo benefattore della Cooperativa Conad Centro Nord, con di Fustinoni Sport di Curno, ha infatti regalato al 55enne una roulotte. Una storia di altruismo che sta facendo il giro d’Italia. E vogliamo raccontare sin dall’inizio.
Bornati, come ci è finito a vivere in strada?
«Erano gli anni Novanta, avevo circa vent’anni e un “lavoro d’oro”: abitavo a Milano con i miei genitori e mi avevano assunto in una ditta come parquettista. Mi sentivo molto fortunato ad aver trovato un impiego che mi piaceva e ben retribuito. Una sera ricordo di aver litigato con mia madre e stupidamente pensai che avrei potuto cavarmela da solo per sempre, considerando il lavoro che avevo trovato, e impulsivamente decisi che quella notte non sarei tornato a casa a dormire. Ero molto giovane e pensavo solo a divertirmi, così, da quella prima notte sotto a un portico, ho iniziato a passare sempre più notti divertendomi nella movida milanese e dormendo sempre più spesso in strada. Poi, qualche anno dopo, entrai in un bar notturno e conobbi la cocaina. Insieme all’alcol, mi ha accompagnato a lungo».
All’epoca era molto giovane. Non c’è mai stato qualcuno che ha tentato di riportarla sulla retta via?
«Sì, qualcuno c’è stato, soprattutto all’inizio. Ma sono una persona molto testarda e (...)