È nato il "Distretto del cibo Bergamo valli e laghi", società cooperativa per lo sviluppo del territorio
Voluto da 25 soggetti tra cooperative, consorzi e aziende agricole ha a capofila il Comune di Bergamo. A presiederlo sarà Francesco Maroni
Ieri mattina, venerdì 24 novembre, è nato il "Distretto del cibo Bergamo valli e laghi", una società cooperativa voluta da 25 soggetti tra cooperative, consorzi e aziende agricole con a capofila il Comune di Bergamo.
Nato con lo scopo di diventare un volano per lo sviluppo e la valorizzazione del patrimonio enogastronomico, culturale e paesaggistico delle aree rurali interessate e, al tempo stesso, favorirne la redditività, la sostenibilità e la socialità, ha già destato un forte interesse, visto che attualmente sono 130 le preadesioni di altre realtà che vogliono partecipare.
Punto di partenza e di arrivo
Il sindaco Giorgio Gori rivela come il distretto sia «il punto di arrivo di un percorso lungo e impegnativo e nel contempo il punto di partenza per ulteriori pratiche di valorizzazione del patrimonio agroalimentare ed enogastronomico del nostro territorio».
Sottolinea: «Bergamo, in questi ultimi anni, ha scoperto di poter offrire molto sotto questo aspetto, grazie alla ricchezza straordinaria della propria filiera lattiero-casearia, alle produzioni di vino (le più note quelle del Valcalepio e del Moscato di Scanzo) e tanti altri prodotti agroalimentari di qualità. Il Comune di Bergamo ha voluto porsi alla testa di questo processo di valorizzazione».
Un lungo percorso
I presupposti per questo passo c'erano tutti, dato l'impegno del Comune, ma anche di altri importanti soggetti del territorio (da Regione Lombardia a Slow Food, da Coldiretti all’associazione Cheese Valleys). Raoul Tiraboschi di Slow Food che ha seguito fin dai primi passi la creazione del Distretto conferma: «Con la costituzione del distretto del cibo si chiude un percorso di nove anni intensi: dal tavolo agricoltura, alla firma del Milan Food Policy Pact, al bando Food Trails, l'approvazione del manifesto delle politiche locali del cibo di Bergamo con 22 azioni operative sino alla costituzione del distretto del cibo».
Fondamentale per le politiche territoriali
Il consigliere regionale Giovanni Malanchini conferma: «Questo risultato è frutto di un lavoro condiviso e di un gioco di squadra a livello territoriale. Il distretto sarà uno strumento fondamentale per realizzare politiche territoriali finalizzate a promuovere la qualità e la salubrità dei nostri prodotti e per sostenere il miglioramento dei processi produttivi che possano renderla sempre più sostenibile».
E il direttore di Coldiretti Bergamo Carlo Loffreda aggiunge: «Abbiamo colto fin da subito l'importanza di partecipare a questa iniziativa perché per la vitalità del nostro territorio riteniamo strategica l'idea di porre l’agricoltura e un patrimonio di prodotti enogastronomici, fondato su anni di storia e di cultura, al centro di politiche che creano sviluppo e coesione, anche nelle aree interne dove l’economia è più difficile».
Il Cda
Contestualmente alla costituzione del "Distretto del cibo Bergamo valli e laghi" è stato anche nominato il Cda che risulta essere così composto: Francesco Maroni della Latteria Sociale di Branzi (presidente); Angelo Pecis dell'azienda agricola Pecis Angelo (vicepresidente); Ferdinando Quarteroni dell'agriturismo Ferdy; Giuseppe Bordogna della Latteria Sociale di Valtorta; Lucia Morali dell'agriturismo Casa Eden; Massimo Lameri della Cooperativa Sociale Aretè; Flaminio Locatelli della Cooperativa S. Antonio in Valtaleggio; Marco Facchinetti dell'azienda agricola San Mauro; Emanuele Medolago Albani dell'azienda vitivinicola Medolago Albani Emanuele; Ezio Chiesa dell'azienda Ca del Botto.
196 comuni
«È un onore e una grande responsabilità condurre il territorio in un progetto distrettuale così importante – sono le prime parole del presidente del distretto Maroni -, l'obiettivo è di unire e sincronizzare le istanze delle aziende di diversa estrazione in un percorso di co- progettazione pubblico privato di alto livello».
Il "Distretto del cibo Bergamo valli e laghi" interessa 196 i comuni della provincia (tutto l’arco che va da Pontida sino a Sarnico a nord dell’autostrada) e rappresenta le diverse filiere - dal latte ai formaggi, dalle carni ai salumi, dalla frutta al miele, dal vino ai cereali fino all'agribirra -, tanti prodotti caratterizzati da qualità e identità.