L'editoriale di Xavier Jacobelli

Dea agli ottavi da prima del girone. Perché questa è una grande impresa

L'Atalanta deve essere orgogliosa del percorso fatto finora in Europa League. E adesso testa e cuore sul campionato

Dea agli ottavi da prima del girone. Perché questa è una grande impresa
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di Xavier Jacobelli

Con un turno d'anticipo, l'Atalanta vince il Gruppo D da imbattuta e si qualifica agli ottavi di Europa League, dove toccherà allo Sporting affrontare una delle terze formazioni che scivolerà dalla Champions. Un risultato degno di una grande squadra, coronato disputando un ottimo primo tempo, illuminato dal gran gol di Scamacca, contro una delle due capoliste del massimo torneo portoghese e soffrendo il giusto nella ripresa. Durante la quale, la Dea Bendata si è alleata con la Dea della corsa, proteggendola con la carambola benedetta dei due pali a Musso battuto.

I nerazzurri hanno tagliato brillantemente il primo traguardo stagionale: 3 vittorie, 2 pareggi, nessuna sconfitta, 8 gol segnati, 4 subiti, 11 punti. L'esultanza finale della squadra e dei tifosi è meritata e suggella il nuovo, prezioso cammino dei bergamaschi: nel 2018 sono arrivati ai sedicesimi di Europa League; nel 2019 ai playoff di Europa League; nel 2020 ai quarti di Champions League; nel 2021 agli ottavi di Champions; nel 2022 ai quarti di Europa League e adesso agli ottavi. Non è un caso che, in meno di tre anni solari, l'Atalanta sia passata dalla posizione n. 98 alla n. 22 del ranking Uefa, mentre nel secondo torneo continentale risulta imbattuta da 11 partite (7 vittorie e 4 pareggi).

Nel primo tempo, il confronto con lo Sporting ha visto gli uomini di Gasperini prendere il sopravvento, con Scamacca subito pimpante e a segno grazie alla splendida conclusione di destro che ha fulminato Adan. Gol stavolta convalidato, al contrario del precedente, annullato per un fuorigioco davvero minimo. Tant'è e pazienza se poi lo stesso Scamacca s'è mangiato il raddoppio all'inizio della ripresa. Qui, la musica portoghese è cambiata e l'ha cambiata Edwards, autore del pareggio, autentica spina nel fianco della difesa di casa, graziata dal doppio palo di Goncalves e da un altro errore fatale commesso da lui medesimo, in evidente sera stregata. Il malinteso della panchina nerazzurra che, al momento del cambio con Miranchuk, anziché Scalvini ha richiamato Koopmeiners, paradossalmente ha riequilibrato l'inerzia del confronto. A mano a mano che la fine della partita si avvicinava, lo Sporting calava e l'Atalanta cresceva.

Il boato del Gewiss, ancora una volta autentica bomboniera del tifo (immaginate che cosa sarà a lavori ultimati in Curva Morosini con 25 mila posti a disppsizione), ha salutato la qualificazione al secondo turno, già certa dopo la quarta giornata, sigillata nella quinta. Questa è una grande impresa: l'Atalanta ne sia orgogliosa. E adesso, testa al campionato: lunedì posticipo con il Torino; a seguire, Milan e Salernitana in casa, impegni inframezzati dalla platonica trasferta di Czestochowa; antivigilia di Natale a Bologna, penultimo dell'anno a Bergamo con il Lecce. Oggi l'Atalanta dista 4 punti dalla zona Champions League e ce ne sono ancora 75 a disposizione. E non è certo la corsa per rincorrerli che spaventa la Dea.

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