In vendita da anni

Antonio Percassi ha comprato anche la sfarzosa Villa Castelbarco di Vaprio

Ancora non si sa quale sarà la futura destinazione d'uso, forse residenze o un hotel

Antonio Percassi ha comprato anche la sfarzosa Villa Castelbarco di Vaprio
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Una villa settecentesca di diecimila metri quadrati, disposta su tre piani e all'interno di un parco di ben 950 mila metri quadrati in cui vivono diversi animali - tra cui cervi e scoiattoli - proprio a ridosso del fiume Adda e del Naviglio Martesana. Villa Castelbarco Albani a Vaprio d'Adda (nel milanese) è l'ultimo acquisto di Antonio Percassi.

Ancora non sono stati rivelati i dettagli della compravendita, né il futuro utilizzo. Forse la sfarzosissima villa, come riporta Corriere Bergamo, potrebbe diventare un complesso residenziale di lusso, oppure un hotel. Sicuramente gli spazi non mancano, tra sala scuderia, sale del conte ed espositive, limonaia, sala del colonnato, terrazze, maneggi e gallerie sotterranee tutte decorate.

In quindici secoli di storia (la struttura originaria sembra infatti essere assai semplice ed appartenere quindi ad una presenza monastica riconducibile alla tradizione austera promossa dai Discepoli di San Colombano, 540-615, che diffondevano il messaggio del santo irlandese), l'edificio ha avuto molteplici destinazioni - da monastero a residenza di lusso e location per eventi e banchetti, com'era fino a tre anni fa. Allora il proprietario era Massimo Osio, che aveva acquistato la villa nel 1988.

Con il Covid tutte le attività si sono interrotte e lo sfarzoso edificio era stato messo in vendita - complici le difficoltà di manutenzione e una ormai necessaria ristrutturazione - con diritto di prelazione all'acquisto da parte dello Stato. Percassi si è fatto avanti e, scaduto il termine per le offerte statali, l'ha acquistata. La cifra non è possibile conoscerla, per via di un accordo di riservatezza.

C'è chi ipotizza che il recente acquisto possa essere in qualche modo legato a Crespi d'Adda, a soli seicento metri di distanza ma sulle due rive opposte del fiume, nella cui storica fabbrica l'imprenditore ha intenzione di realizzare la sede centrale del suo gruppo.

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