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Il video della rapina sventata all'ufficio postale di Mozzo: 45enne in manette

Si tratta di un pregiudicato. La pistola era finta. La sede è stata circondata dai carabinieri, che poi sono entrati e lo hanno bloccato

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Ha spalancato la porta a vetri all'ingresso, entrando in maniera fulminea. Volto coperto, vestiti e berretto scuri, pantaloni grigi e zainetto, il braccio teso e la pistola puntata contro gli sportelli, dietro ai quali si trovavano i dipendenti. È passato davanti a un pilastro e, dopo uno sguardo sul retro, ha minacciato il direttore, intimandogli di dargli i soldi.

Le immagini riprese dalle telecamere rendono l'idea di ciò che deve aver passato il personale dell'ufficio postale di Mozzo, al centro ieri pomeriggio (mercoledì 13 dicembre) di una rapina, poi sventata dalla pronta azione dei carabinieri.

Circondato l'ufficio postale

Come spiegato dal tenente Guglielmo Alverone, comandante della Compagnia dei carabinieri di Bergamo, tutto è cominciato intorno alle 13.40 quando, dopo aver aspettato che gli operai che lavoravano a un cantiere nell'edificio andassero in pausa pranzo, il criminale è apparso all'improvviso nella filiale di via Lochis. Le segnalazioni di allarme - a specificarlo Poste italiane in una nota - sono giunte circa dieci minuti prima agli operatori della Situation room di Milano, la sala di controllo H24 competente per territorio.

Siccome il responsabile della filiale non rispondeva, hanno prontamente avvertito la centrale operativa a Bergamo. Così si sono avvisate le pattuglie presenti nei paraggi, tra l'altro già in allerta per gli episodi dell'ultimo periodo in provincia, tra le quali la più vicina era quella della stazione di Curno. Nel frattempo giungeva anche quella della Sezione radiomobile, pronta a intervenire qualora il soggetto avesse tentato la fuga.

Il disarmo del rapinatore

I militari di Curno sono poi entrati all'interno dell'ufficio postale e, sorprendendo il malvivente con l'arma in mano - aveva l'aspetto di una Glock -, con la massima attenzione per la sicurezza dei dipendenti, gli hanno ordinato di arrendersi, poi lo hanno disarmato e immobilizzato. Si tratta di un 45enne bergamasco, con diversi precedenti per questo tipo di reato. Si è poi scoperto che la pistola utilizzata era finta, una riproduzione fedele del modello vero, ma priva di tappo rosso. La somma sottratta dalle casse è stata recuperata durante la perquisizione del rapinatore: 540 euro in contanti, nonché due cellulari presi al direttore e alla dipendente.

I carabinieri, inoltre, stanno cercando di capire se l’autore della rapina sia responsabile anche delle altre, avvenute con modalità simili, nell'ufficio postale di Bergamo e ancora in quello di Mozzo nei mesi scorsi. La refurtiva è stata riconsegnata al direttore, mentre l’autore è finito in arresto in flagranza (l'accusa è di rapina aggravata) e lo hanno portato in carcere a Bergamo. Nessuno è rimasto ferito durante l'operazione delle forze dell'ordine.

Poste a Bergamo più sicure

Poste Italiane ha investito in sicurezza con sistemi all’avanguardia, tanto che nel triennio 2020-2022 il 47 per cento dei tentativi di furto e rapina in tutta Italia sono falliti. Tutti i 243 uffici postali della Bergamasca sono dotati di dispositivi a protezione del contante, tra i quali speciali casseforti ad apertura temporizzata, e si sono attivati 451 sportelli dotati di "rollercash", particolari casseforti collegate alle postazioni operative, i cui cassetti possono essere aperti solo alla conclusione di un’operazione.

Ulteriori sistemi antieffrazione sono stati introdotti a protezione degli Atm, come ad esempio la cosiddetta "ghigliottina" che, attraverso una paratia mobile, impedisce l’introduzione di esplosivo all’interno della cassaforte. Si tratta di una struttura blindata, che garantisce la protezione della feritoia interna attraverso cui passa il denaro. L’effetto deterrente ha contribuito notevolmente alla riduzione del numero crimini negli ultimi anni.

Si sono in aggiunta introdotti numerosi servizi di vigilanza armata, oltre a impianti di videosorveglianza a circuito chiuso, composti da oltre 782 telecamere che, oltre a monitorare possibili intrusioni notturne nei locali di Poste Italiane, contribuiscono al riconoscimento dei rapinatori. Attraverso un sofisticato software di video-analisi predittiva, infatti, riconoscono automaticamente comportamenti sospetti e potenziali attacchi, facendo partire in tempo reale la richiesta di intervento alle forze dell’ordine.

Commenti
Sergio

tutto perfetto peccato che il servizio postale faccia pena unica vera attività che servirebbe realmente

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