Maglioni, cappotti, paillettes: perché entrare da "Profilo Bergamo Alta" di Lucy
«Qui ogni donna può trovare il proprio stile», garantisce la proprietaria, la cui passione arriva fin dal Brasile, dove la mamma era sarta
Una vetrina che si rinnova con frequenza, pochi metri quadrati che apparentemente possono essere riassunti da un solo colpo d’occhio, ma che in realtà nascondono una grande varietà di colori e di stili. E poi Lucy, che si muove tra i suoi abiti andando a colpo sicuro sul capo perfetto per la nuova cliente.
È questo Profilo Bergamo Alta, negozio di abbigliamento che si affaccia su via Colleoni, comunemente chiamata Corsarola, in Città Alta, attirando gli sguardi di turisti e passanti.
Vetrine che parlano
«Le mie vetrine mi raccontano. Le cambio in base a come mi sento: scelgo un colore che mi rappresenta in quel momento e non sono felice finché non ottengo l'allestimento che desidero. Per questo le mie vetrine, e il negozio in generale, hanno una forte energia, tanto che gran parte di chi passa ne viene attratto».
Racconta così Luciana Terencio, con in volto la gioia di chi riscontra quanto il proprio lavoro venga apprezzato. Da tutti conosciuta come Lucy, è lei la proprietaria e ideatrice del negozio aperto nel 2014, dove da allora lavora con passione e dedizione.
La passione trasmessa dalla madre
«La mattina mi alzo e inizio subito a fare gli ordini, e poi i clienti, il negozio, l’atelier. Sono sempre in movimento, ma non sono mai stanca, perché questo è il mio mondo, il mio regno». E non è difficile crederle, dato che la sua energia, anche mentre racconta, è contagiosa.
Brasiliana d’origine, Lucy è arrivata a Bergamo nel 1999, quando aveva 22 anni. «Mia mamma era la sarta della città in Brasile, è stata lei a trasmettermi la passione per gli abiti. Eravamo in sette sorelle e la aiutavamo nel suo lavoro - racconta -. Quando sono arrivata in Italia, ho fatto altro prima di avviare questo negozio, ma dentro di me ho sempre sentito che avrei voluto lavorare con gli abiti, i vestiti, i tessuti, come mi aveva insegnato mia mamma».
L'atelier
Oltre al negozio, Lucy ha anche un piccolo soppalco dove si nasconde un atelier. È lì che realizza alcuni dei capi poi in vendita nel negozio. «Tutto quello che si trova nel mio negozio è scelto da me, secondo i miei gusti, la mia originalità e la mia creatività. Mi piace dare consigli alle clienti e offrire suggerimenti su abbinamenti e combinazioni. In più, ci sono dei capi del tutto unici, che sono io a ideare, pensare e realizzare. Fortunatamente, nell’atelier sono affiancata da una ragazza che mi aiuta, altrimenti non riuscirei a fare tutto!», specifica Lucy. Lo si intuisce anche dal suo profilo Instagram, ricco di foto e immagini, dove Lucy mostra e propone i propri capi.
Il cappotto giusto
Morbidi maglioni in colori pastello per tutti i giorni, ma anche pantaloncini in pelle o vestitini per le serate; ampie gonne plissettate, ma anche pantaloni tutti di paillettes, perfetti per Capodanno o per una festa speciale; e poi, i cappotti. «Sono loro il pezzo forte di questa stagione - spiega Lucy -. Una donna può anche uscire in tuta, ma se poi ha il cappotto giusto ecco che diventa elegante. Ha stile».
Tanta la varietà nella proposta, e anche nei prezzi, affinché ogni cliente possa trovare l’outfit perfetto per se stessa, compreso di borse, scarpe e gioielli.
A ogni donna il suo stile
«È proprio per questo che il negozio si chiama Profilo Bergamo Alta - rivela Lucy -. Qui ogni donna viene per trovare il proprio profilo, inteso come proprio stile: il modo di esprimere la propria personalità. "Bergamo Alta" l’ha suggerito invece mio marito, con il quale mi sono confrontata per trovare il nome giusto e alla fine abbiamo quello perfetto, che in poche parole esprime tutto il carattere di questo negozio. Dopotutto, per tenere un negozio in Città Alta bisogna avere carattere. La clientela fissa deve venire fin qui, trovare parcheggio, camminare. Sono aspetti che incidono. Chi passa non è detto si fermi, perché chi fa una passeggiata in Città Alta in genere non ha lo shopping in mente. Ma la mia attività sta funzionando e questo è per me un ulteriore riconoscimento!».