«che soddisfazione!»

Nel mondo di Nirmala Baroni, premiata come volontaria dell'anno a Curno nel 2023

Scuola, gruppo pizza, oratorio, gruppo d’acquisto solidale. Fa la catechista, la barista e anche la baby-sitter: tanti progetti e attività portati avanti

Nel mondo di Nirmala Baroni, premiata come volontaria dell'anno a Curno nel 2023
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di Monica Sorti

«Me l’avete fatta grossa!». È stata questa la prima reazione di Nirmala Baroni, eletta volontaria dell’anno a Curno nella serata del 5 dicembre, quando l’assessore Fabio Ravasio le ha consegnato la lettera del Comune con la comunicazione della sua candidatura per l’anno 2023. «Non so perché, ma il mio sesto senso mi aveva già messo in guardia su questa cosa», confida Nirmala.

Dopo di che le ha pensate tutte per trovare una scusa per non salire su quel palco davanti a tante persone, cosa che per lei rappresentava uno sforzo immane. Eppure alla fine c’era ed è anche stata premiata, con tutti i suoi ragazzi che facevano il tifo per lei. «Avrei dovuto dire qualcosa ma non ce l’ho fatta, non è nel mio, troppe persone davanti a me, mi sarei sprofondata».

Nirmala, originaria di Bergamo, risiede a Curno ormai da 24 anni. «Sono arrivata alla Marigolda con mio marito e i miei tre figli ancora piccoli e mi sono subito inserita nelle scuole, entrando a far parte del Comitato Genitori. Ero inoltre rappresentante di classe, impegnata con laboratori e progetti».

Oltre a ciò si dedicava al volontariato in oratorio facendo la catechista e intrattenendo i più piccoli. «Ci sono state le merende preparate per 200 bambini, il pane impastato con un fornaio che ci insegnava, le macedonie, i muffin al cioccolato e i dolci preparati con i ragazzi. Sempre all’oratorio, Nirmala fa anche la barista ed è la leader del Gruppo Pizza, nato quindici anni fa con don Matteo.

«Il papà del don aveva un ristorante-pizzeria e così, per gioco, gli ho proposto di insegnarci a fare le pizze. Abbiamo fatto un corso veloce un sabato e una domenica con lui che ci ha spiegato tutto a partire dall’impasto e alla fine questa era diventata una delle attività principali in oratorio - racconta Nirmala -. Ora le facciamo molto meno, alle pizzate di classe, negli eventi e alla Tersa de Loi. Ma con don Matteo le facevamo quasi ogni fine settimana. È un bell’impegno, in quei giorni è come avere una pizzeria. Siamo in tredici e da due anni abbiamo agganciato anche alcuni ragazzi giovani, ne andiamo molto fieri».

Già da un po' di tempo nell’attività di volontariato Nirmala ha coinvolto anche il marito (...)

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