Qualità dell'aria a Bergamo: il 2023 è stato un anno positivo, dati in miglioramento
I dati Arpa evidenziano un netto passo avanti rispetto al 2022, ma livello di ozono in provincia rimane alto rispetto ad altri territori
La qualità dell'aria, in termini generali, nel 2023 è stata migliore a Bergamo rispetto all'anno precedente. A dirlo - dopo il report di Legambiente di fine dicembre incentrato sui Pm10 - sono le rilevazioni Arpa, rese note oggi (venerdì 12 gennaio) da Regione, che forniscono nel dettaglio i dati per ogni capoluogo di provincia e mostrano un quadro generale senza dubbio migliore.
In questo contesto, l'assessore regionale ad Ambiente e Clima, Giorgio Maione, ha annunciato nel 2024 un programma d'investimenti con sei milioni per il rinnovo del parco veicoli delle aziende, 23 milioni per la sostituzione degli impianti a biomassa legnosa e altri due bandi, in fase di progettazione, per le autovetture dei privati e per l'interramento degli effluenti di allevamento.
La situazione delle Pm10
Innanzitutto, per quanto riguarda le polveri sottili, le Pm10 continuano a migliorare: nell'anno appena passato, la nostra provincia si è trovata tra le sei rimaste sotto il limite massimo di 35 giorni di sforamento della soglia dei cinquanta microgrammi al metro cubo, con 21 giorni di superamento. Nel 2006, erano stati invece novanta. Le altre sono Pavia (33), Como (15), Lecco (6), Sondrio e Varese (4). Scegliendo la stazione peggiore in ciascuna città, si sono verificati 62 giorni di superamento a Mantova, 49 a Milano, 46 a Cremona, 43 a Lodi, 40 a Brescia e a Monza.
A livello lombardo, per l'ottavo anno dal 2014 (con l'eccezione del 2015 e del 2017), in tutte le stazioni è stato rispettato il valore limite della concentrazione media annua pari a quaranta microgrammi al metro cubo. Ottimi risultati anche sulla media giornaliera: il numero delle stazioni che hanno superato il limite è stato più che dimezzato, passando da 43 a 20.
Buoni risultati con le Pm2.5
Ottimi risultati per quanto riguarda le polveri fini Pm2.5, dato che per la prima volta nel 2023 si è rimasti entro il limite di 25 microgrammi al metro cubo in tutte le stazioni della rete. Le concentrazioni medie annue più elevate si sono registrate nella stazione di Soresina e Spinadesco in provincia di Cremona (24 microgrammi al metro cubo).
Il dato peggiore registrato a Bergamo è di venti microgrammi al metro cubo, al terzo posto in classifica dopo Cremona (22 microgrammi al metro cubo) e alle seconde pari merito Brescia, Lodi e Milano (21 microgrammi al metro cubo). Seguono Pavia (19), Monza (18), Mantova (17), Sondrio (16), Como e Varese (15) e Lecco (14). Nel 2022, invece, la concentrazione nella Bergamasca era di 22 microgrammi al metro cubo, al quarto posto dietro Milano (26), Cremona e Monza (25) e Brescia e Lodi (23). La seguivano Como (21), Mantova (20), Pavia e Sondrio (19), Varese e Lecco (16).
Diminuiscono biossido d'azoto e ozono
Tendenza in miglioramento anche per il biossido di azoto (soglia limite quaranta microgrammi al metro cubo), considerando che il dato peggiore a Bergamo è di 37 microgrammi al metro cubo, al terzo posto dietro Milano (44) e Brescia (41). Dopo vengono Monza (34), Como (31), Varese e Lecco (30), Pavia (29), Cremona e Lodi (25), Mantova (23) e Sondrio (22). In più dell'ottanta per cento delle stazioni regionali, la concentrazione media annua è risultata inferiore a quella del 2022.
Inoltre, per la nostra provincia il numero di superamenti per la soglia limite di ozono (120 microgrammi al metro cubo, per non più di 25 giorni) è nettamente inferiore al 2022, per un totale di 98 giornate. Ciò nonostante la stagione estiva abbia avuto un significativo numero di giorni con temperature massime oltre i 35 gradi, tra i più alti registrati negli ultimi vent'anni. Tuttavia, rimane la seconda provincia peggiore in Lombardia per questo parametro.
Al primo posto si trova Lecco con 113 giornate, subito dopo la Bergamasca c'è Como (89), poi Lodi e Pavia (87), Milano (84), Varese (83), Cremona (70), Monza e Brianza (67), Mantova (63), Brescia (64) e Sondrio (18). Come nel resto del territorio lombardo benzene, monossido di carbonio e biossido di zolfo restano, da anni, ampiamente sotto i limiti.