Scamacca, dieci giorni per ritrovare smalto: la sua crescita sarà determinante
La crescita del numero 90 è un passaggio fondamentale per la seconda parte di stagione della Dea, lui ed El Bilal Touré possono dare ancora molto
di Fabio Gennari
Negli occhi e nella mente ci sono la gara con il Monza e la straordinaria partita sul campo dell'Empoli. Il livello di Gianluca Scamacca è quello. In generale, i numeri non sono affatto negativi (6 gol, 2 assist, 2 pali e un gol annullato in 1.007 minuti stagionali tra Serie A, Europa League e Coppa Italia), ma le prestazioni, in diverse circostanze, non hanno convinto. Non tanto per le giocate, quanto per la continuità d'azione. Per la corsa e la velocità d'esecuzione, di pensiero, di scelta.
Il miglior Scamacca lo abbiamo visto solo a sprazzi e questo deve dare grande fiducia. Perché la crescita del ragazzo è in corso, perché l'Atalanta è dove la vediamo tutti in classifica pur non avendo avuto con continuità la versione migliore del numero 90 romano.
Questi dieci giorni di lavoro a Zingonia in attesa della prossima partita serviranno anche a lui per ritrovare smalto, migliorare la forma fisica e cercare di far uscire sempre di più il ragazzo che a Sassuolo un paio di stagioni fa si è così ben comportato e ha solo bisogno di stare bene. Solo quello.
Sul piano tattico, contro il Frosinone Gasperini ha proposto Scamacca con De Ketelaere e Koopmeiners. Due elementi di questo livello tecnico non possono che aiutare l'ariete romano a sentirsi ancora più a suo agio in campo, Scamacca quando viene incontro e trova la giocata giusta (che sia con un controllo, un recupero o una girata di prima intenzione), si mette in moto e diventa pericoloso. Se si fa anticipare, tutto è più complicato. E allora avanti con il lavoro, la crescita e la voglia di essere protagonista: per l'Atalanta e per l'Italia, Gianluca Scamacca è davvero molto atteso.
Rombo di tuono